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Pierluigi Collina racconta la sua strepitosa carriera

Una serata indimenticabile per i tanti arbitri presenti al Sociale

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Per parlare di calcio, e non solo, “Campioni sotto le stelle” ha portato in città uno dei migliori arbitri della storia del calcio, tanto da essere stato nominato miglior arbitro del mondo ininterrottamente dal 1998 al 2003 dalla Iffhs (Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio). Ieri sera al Teatro Sociale Villani si è tornato a parlare dello sport più amato al mondo con il presidente della Commissione Arbitrale della Fifa Pierluigi Collina, reduce dai Mondiali in Qatar.

Incalzato dal giornalista e scrittore biellese Alessandro Alciato, il bolognese (che da diversi anni vive in Versilia, a Viareggio) ha raccontato svariati aneddoti. «A un ragazzo che inizia direi di sognare di arbitrare una finale, però cercando di imparare cose che poi gli serviranno nella vita di tutti i giorni – ha detto Collina -. Io mi sono trovato alcune volte in situazioni difficili, soprattutto nei campi di provincia, ma le ho superate credendo nelle mie possibilità. Essere professionisti ti porta a tifare esclusivamente per te stesso: da piccolo tifavo per il Bologna e giocavo come libero, mi piaceva Pino Wilson (capitano della Lazio campione d’Italia nella stagione 1973/1974, ndr), per cui avevo una simpatia anche per la squadra capitolina. Ma il mio amore vero è sempre stato per la Fortitudo: l’unica squadra del cuore».

Per Collina è stato facile ricordare la “partita top della carriera”. «Arbitrare la finale di un Mondiale significa raggiungere il massimo della carriera, una medaglia al collo ha un valore inestimabile. Di quella partita conservo ancora il pallone».

Tra un ricordo dei recenti Mondiali e le prime partite sui campetti di provincia, Collina ha spiegato che «oggigiorno il ritmo con cui vengono giocate le partite è molto più serrato rispetto a quanto avveniva in passato e questo ha reso più difficile il lavoro degli arbitri. Per rispondere alle esigenze di un incontro di calcio, anche gli arbitri devono essere essenzialmente degli atleti, quindi la loro preparazione atletica è importantissima. Però, combinando la preparazione fisica a una profonda conoscenza e alla comprensione della partita che si sta per arbitrare, niente potrà coglierli di sorpresa. A me sono sempre piaciute le cose non banali e decidere di fare l’arbitro certamente non lo era. Mai però avrei pensato di arrivare a Biella a raccontare una storia iniziata nel 1977 a Bologna».

Al momento delle domande del pubblico è tornata immancabile a farsi largo la partita tra Perugia-Juventus. «Le cronache del giorno dopo cosa dissero dell’arbitro – conclude Collina -. A fine partita ritengo che feci il massimo e nulla di più. Ogni tanto sogno di tornare ad arbitrare, ma poi mi sveglio e va bene così».

A fine serata sono saliti sul palco il sindaco Claudio Corradino e il suo vice Giacomo Moscarola (ideatore del format “Campioni sotto le stelle” insieme al consigliere Cristina Zen), che hanno ringraziato l’ex arbitro per essere venuto a Biella: «Icona del calcio è stato un onore averti ospite al teatro Sociale», ha concluso lo stesso Moscarola.

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