Attualità
Percorrere in autostrada i 64 km da Carisio a Milano costa 9,20
I 64 chilometri di autostrada tra Carisio e la barriera di Milano costano 9,20 euro. Per i 181 chilometri dell’Autosole tra Milano Sud e Bologna Borgo Panigale l’automobilista paga invece 15 euro tondi tondi
I 64 chilometri di autostrada tra Carisio e la barriera di Milano costano 9,20 euro. Per i 181 chilometri dell’Autosole tra Milano Sud e Bologna Borgo Panigale l’automobilista paga invece 15 euro tondi tondi. Sulla A4 Torino Milano dunque con un euro si percorrono sette chilometri, sulla A1 se ne fanno 12, quasi il doppio. Già questo dovrebbe far gridare allo scandalo e far intervenire i nostri amministratori che in teoria governano in nome del popolo. Il super-scandalo è rappresentato dal fatto che il tratto Milano-Bologna è stato ammodernato da almeno una decina di anni, se non di più, e addirittura sui circa 30 chilometri tra il raccordo con la Modena – Brennero e la Bologna – Ancona si viaggia su quattro corsie. Da un decennio.
Sul “tratto piemontese della Salerno Reggio Calabria” invece nello stesso lasso di tempo si “naviga” tra i lavori infiniti che non finiscono mai. Con una lentezza, quella dei lavori, esasperante. L’ammodernamento della Torino e Milano va avanti da almeno 10 anni con opere che tra l’altro non possono definirsi particolarmente complesse visto che riguardano semplicemente l’ammodernamento della carreggiata e non, ad esempio, la realizzazione di una nuova corsia.
Non siamo esperti del settore ma niente ci toglie la convinzione che nel Burundi o in Tanzania – con tutto il dovuto rispetto per l’Africa – lavorando solo con carriole, cazzuole, pale e picconi forse avrebbero fatto prima.
Ma il vero scandalo è rappresentato dai costi. Non da quelli di realizzazione dell’intervento anche se già in passato qualcuno ha avuto di che da ridire visto il consumo di cemento armato per la realizzazione di enormi svincoli. Ma per quello che costa agli automobilisti. Chi percorre l’autostrada gestita da Satap paga, già adesso, il doppio di quanto pagano gli emiliani-romagnoli – e non solo loro ovviamente – per viaggiare su un tratto già ammodernato.
Preso atto della situazione, la cosa preoccupante in tutti questi anni è l’assoluta inerzia degli amministratori, specialmente quelli regionali.. Davanti ai costi esorbitanti dell’asse stradale più importante del territorio – e probabilmente dell’intera nazione – non si è mai sentita levarsi una protesta degna di questo nome, a parte – magari – qualche timida lettera protocollata. Davanti a milioni di automobilisti costretti a pagare un pedaggio così esorbitante, nessuno dice nulla, scaricandosi la coscienza, immaginiamo, con la frase più italiota che si possa immaginare: «Non è di nostra competenza».
Poi, quando la gente li manderà a casa, alle urne, non riusciranno a capacitarsene. E faranno un apposito convegno per darsi una risposta.
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