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Ovetto Kinder: bufera mondiale sulla sorpresa razzista
Ovetto Kinder: bufera mondiale sulla sorpresa razzista
Tre palloncini con la K richiamano la sigla del Ku Klux Klan.
Quando un’azienda come la mitica Ferrero di Alba, uno dei fiori all’occhiello dell’economia piemontese, assume dimensione globale, anche la minima “distrazione” può causare feroci polemiche. Ecco allora che il classico pupazzetto del brand italiano con in mano tre palloncini, ognuno con disegnata la K, per i consumatori Usa diventa una specie di testimonial per la “tripla K”, ovvero il Ku Klux Clan, il feroce movimento razzista. Addirittura c’è chi vede nei “capelli” gialli un riferimento al presidente Usa Trump.
Francamente per creare un’associazione di idee di questo tipo bisogna essere cresciuti a forti dosi di complottismo… Ma tant’è.
Scuse e spiegazioni dell’azienda
Fisime o meno l’azienda di Alba ha preso molto seriamente le critiche, al punto da sentire il bisogno di scusarsi e di spiegare.
«Nel disegno iniziale, il giochino aveva un solo palloncino con la lettera K. Gli altri due sono stati aggiunti per rendere la struttura complessiva più robusta e stabile, dal momento che la sicurezza e la qualità dei nostri prodotti sono molto importanti. Non volevamo assolutamente fare alcun riferimento al Ku Klux Klan e ci scusiamo davvero con chi si è sentito offeso.
Il pupazzetto in questione era in edizione limitata in quanto prodotto in occasione del cinquantesimo anniversario di Kinder, abbiamo già interrotto la produzione e tramite il servizio clienti è possibile cambiare quelli già trovati negli ovetti con altri giochini a scelta».
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