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Ora tutti vogliono l’aeroporto della Sace

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All’ultimo momento, quando sembrava che non ci fossero più speranze, l’interesse per l’acquisizione della Sace, la società che gestisce l’aeroporto di Biella – Cerrione, è salito alle stelle. Addirittura le proposte di acquisizione, più o meno concrete, sono tre, una delle quali riguarda il futuro dell’aviazione, ovvero i droni.

All’ultimo momento, quando sembrava che non ci fossero più speranze, l’interesse per l’acquisizione della Sace, la società che gestisce l’aeroporto di Biella – Cerrione, è salito alle stelle. Addirittura le proposte di acquisizione, più o meno concrete, sono tre, una delle quali riguarda il futuro dell’aviazione, ovvero i droni. Ma andiamo con ordine.

La società in pole position per subentrare a Sace è italiana. Si tratta di un soggetto classico che opera nel settore commerciale. La sua manifestazione d’interesse, maturata a seguito di lunghe trattative con la proprietà pubblica biellese, è la più concreta tanto che entro il 15 dicembre l’accordo dovrebbe definirsi con il versamento una tantum per coprire le attuali spese di gestione (la cifra dovrebbe aggirarsi sui 250mila euro). Una volta versato l’anticipo l’operazione potrebbe dirsi così conclusa con l’arrivo dei nuovi soggetti.

Ma come spesso accade, c’è sempre qualcuno che arriva all’ultimo momento.

Quando ormai la trattativa era a buon punto, una società svizzera operante nel settore aereo ha bussato alle porte dichiarandosi anch’essa disponibile alla operazione di acquisizione. In questo momento, come si conviene, la sua proposta è in lista d’attesa.

Come abbiamo detto, i due soggetti operano nel settore aereo tradizionale, commerciale, niente di particolare. E’ invece un’assoluta novità la terza proposta di acquisizione del pacchetto Sace perchè proveniente da un soggetto, anch’esso nazionale, specializzato nel settore dei droni, ovvero quegli oggetti volanti di diverse forme e dimensioni che vengono comandanti a distanza, non richiedendo la presenza di personale a bordo. In questo caso l’interesse è dovuto all’ipotesi di far diventare Cerrione la principale “base” operativa della società stessa. In ogni caso, qualunque sia l’acquirente, i soci hanno dato mandato alla Provincia per la perfezione degli accordi.

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