Attualità
Oggi l’ultimo saluto a Loris Prevelato, noto artigiano biellese scomparso a soli 49 anni
Consigliere comunale a Vallanzengo, lascia nel dolore i genitori, il fratello e l’amata nipote
VALLANZENGO – Ha sconvolto l’intero Biellese Orientale e il Cossatese la morte di Loris Prevelato, improvvisamente scomparso giovedì scorso all’età di 49 anni. La tragedia si è consumata a Veglio nel corso della mattinata. Quando i soccorritori sono arrivati, purtroppo per l’uomo non c’era più niente da fare.
Artigiano apprezzato ed esperto, Prevelato era stato titolare di una ditta di termoidraulica a Vallanzengo. Nel piccolo paese della valle era molto conosciuto, anche per via dell’impegno nella vita amministrativa e sociale della comunità, che tra l’altro lo aveva portato ad essere eletto consigliere comunale. Anche la sua famiglia è molto benvoluta nella zona, motivo per cui la notizia della morte del 49enne ha rappresentato per tutti un colpo ancora più duro.
Ad annunciare la scomparsa di Loris sono stati la mamma Franca e il papà Raimondo. Il 49enne ha lasciato nel dolore anche il fratello Mirko con la moglie Atsuko e la piccola Alice, che tanto amava, gli zii Mario e Luciano e la prozia Iva.
Oggi alle 14.30 è in programma l’ultimo saluto, partendo dalla piazza Felice Gilardi, con corteo a piedi per la chiesa e il cimitero.
Nelle ultime ore qualcuno ha voluto affidare il proprio ricordo ai social network, descrivendo Prevelato fondamentalmente come un uomo “dalla bontà d’animo infinita”. Caratteristica, questa, sottolineata anche da tanti che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.
Buono e sensibile, così era Loris. Come quell’“Anima fragile” di cui parla Vasco Rossi in una delle sue più celebri e struggenti canzoni, pubblicata di recente proprio da Prevelato su Facebook.
E la speranza è che quelle parole possano oggi essere in qualche modo di conforto a chi soffre per il dolore di una perdita così grave. «E ora tu, chissà dove sei. Avrai trovato amore, o, come me, cerchi soltanto le avventure, perché non vuoi più piangere».
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