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Offese razziste ad Amanuel, il web si scatena in sua difesa. «Messi a tacere gli ignoranti, conta solo questo. Grazie»

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E’ stato tra i pochissimi ragazzi selezionati per un prestigioso corso della scuola di Gualtiero Marchesi, ma qualche biellese ha preferito concentrarsi  sul colore della sua pelle piuttosto che sui suoi successi.

E’ stato tra i pochissimi ragazzi selezionati per un prestigioso corso della scuola di Gualtiero Marchesi, ma qualche biellese ha preferito concentrarsi  sul colore della sua pelle piuttosto che sui suoi successi.

 

Nei giorni scorsi sulla pagina Facebook del nostro giornale è stata pubblicata la notizia della partecipazione di un ex studente di sala dell’alberghiero di Cavaglià, Amanuel Padovani, alla Summer School Alma del celebre chef di fama internazionale. Un’occasione più unica che rara, destinata solo a chi si è contraddistinto per il proprio talento e la propria professionalità. A luglio avevamo  intervistato Amanuel alla vigilia di questa importante esperienza nella scuola milanese.

 

Pochi giorni fa, invece, l’imprevista bufera sul social network. Tra i molti commenti purtroppo non sono mancati quelli razzisti, gli insulti, le battute di cattivo gusto. Tutto questo soltanto perché Amanuel è un ragazzo italiano, ma con la pelle di un altro colore. Altri utenti però si sono indignati, hanno iniziato a scagliarsi contro l’ignoranza che fino a quel momento stava regnando sovrana. Anche se i commenti più pesanti sono poi stati cancellati, ne sono rimasti alcuni.

“È vaccinato per toccare gli alimenti?”, “sostituzione degli italiani con i negri avviata…”, “non succedeva tempo fa, almeno qui, nel Burundi non so”, per fare qualche esempio. Commenti che lasciano basiti. Il merito di un neo diplomato immediatamente distrutto da uomini e donne che hanno riportato parole e opinioni che fanno ribrezzo.

 

«Questi commenti mi hanno fatto sorridere. Sotto l’articolo ho visto una raffica di parole offensive, cattiverie che non mi hanno toccato più di tanto perché amo il mio lavoro – spiega Amanuel stesso -. Il razzismo c’è sempre stato, è la legge del più forte. Prima c’è stato il colonialismo europeo, poi il nazionalismo di Hitler. Oggi, bisognerebbe mettere un punto a questa triste storia una volta per tutte».

 

Queste le parole del giovane ex studente dell’alberghiero. «Ci sono stati tantissimi uomini che hanno lottato contro il razzismo, la storia lo insegna bene – ha aggiunto, concentrandosi sul bicchiere “mezzo pieno” -. Tantissime persone mi hanno difeso sul web, e le ringrazio, hanno messo a tacere gli ignoranti ed è questo ciò che conta. Li ringrazio di cuore. Mi piacerebbe mettere la parola fine sulla questione con una frase tratta da una canzone rap: impara a vedermi come un fratello invece che essere due lontani stranieri». 

 

Una vicenda che purtroppo ha dei precedenti. Capita spesso che qualche cittadino non si tiri indietro quando si tratta di scagliarsi contro chi le cose se le è guadagnate. Tantissimi, però, come detto, questa volta si sono schierati dalla parte di Amanuel, un ragazzo giovane con alle spalle una grande esperienza e con davanti a sé un futuro brillante che lo aspetta, e contro chi si è dimostrato a dir poco irrispettoso e indietro di parecchi decenni.

“Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare” recita un celebre testo nella versione di Brecht. Quel giorno non è ancora arrivato, Amanuel non è stato lasciato solo.

 

Elisa Porelli

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