Attualità
Nuovo traguardo per il centenario Pietro Lachi
E’ l’uomo più anziano del paese e questo primato record migliora di anno in anno: Pietro Lachi ha tagliato il traguardo dei 101 anni nella sua casa a Ponzone, dove abita ormai da tanto tempo.
I familiari gli hanno fatto preparare una torta sulla quale faceva bella mostra di sè il numero 101 e la circonferenza dello zero rappresentava anche il perimetro di un orologio.
Già, perché proprio gli orologi hanno ricoperto un ruolo fondamentale nella sua vita.
E’ l’uomo più anziano del paese e questo primato record migliora di anno in anno: Pietro Lachi ha tagliato il traguardo dei 101 anni nella sua casa a Ponzone, dove abita ormai da tanto tempo.
I familiari gli hanno fatto preparare una torta sulla quale faceva bella mostra di sè il numero 101 e la circonferenza dello zero rappresentava anche il perimetro di un orologio.
Già, perché proprio gli orologi hanno ricoperto un ruolo fondamentale nella sua vita.
Pietro Lachi, personaggio conosciutissimo in tutto il paese è stato fondatore e a lungo titolare dell’oreficeria che porta ancora il nome di famiglia, e che adesso viene gestita dal figlio Paolo sotto il porticato del condominio Santa Maria.
Nato l’8 maggio 1915 a Cuasso al Monte, in provincia di Varese, Lachi si è trasferito nel Triverese dopo la Seconda Guerra Mondiale. Durante il conflitto ha combattuto a lungo al fronte, è stato poi prigioniero per altri due anni in Germania, dal 1943 al 1945.
L’amore con la moglie Adelina Marola è nato proprio a Ponzone, quando da militare era passato dal paese prima raggiungere Varallo a piedi. Qui l’uomo era transitato nel punto di ristoro allestito in quello che ai tempi era il Dopolavoro Giletti, conoscendo la futura moglie. Dalla loro unione sono nati negli anni successivi i figli Tiziana, Luciana e Paolo.
Ma prima di coronare la storia d’amore con Adelina, per Pietro doveva ancora finire la guerra. Lui però la passione dell’orologiaio ce l’aveva già. La passione e anche il mestiere, visto che anche al fronte Lachi non ha mai abbandonato i suoi attrezzi da orologiaio: la sua cassetta è rimasta con lui e, quando riusciva, lontano dai combattimenti, si metteva a riparare con pazienza gli orologi dei commilitoni.
Il negozio di Ponzone aprì i battenti nel 1949. E con la crescita economica che caratterizzò il periodo a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, anche la bottega di Lachi conobbe un periodo di prosperità che permisero a lui e ad Adele di mettere su casa e famiglia.
La passione per gli orologi è proseguita fino a non molto tempo fa, anche se le redini del negozio erano già in mano a Paolo. Poi ha dovuto smettere, anche perché diventa sempre più difficile vedere i minuscoli meccanismi dentro le casse di tanti orologi.
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