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Nuovo DPCM, ci sono 24 province a rischio in cui le scuole possono chiudere

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Il nuovo DPCM, firmato da Mario Draghi, sarà valido dal 6 marzo al 6 aprile e quindi sarà in vigore anche durante il periodo pasquale. Confermata la divisione in fasce per colore. Prosegue la linea della prudenza.

Per quanto riguarda la scuola, ecco cosa si prevede: nelle zone rosse tutti gli istituti saranno chiusi, in base alle indicazioni del Cts. Quindi ok alla didattica a distanza per tutte le scuole nelle regioni rosse.

Gli esperti hanno anche valutato che, nelle zone arancioni o gialle, le scuole chiuderanno e gli studenti saranno in Dad,

nei territori (province o comuni) ad alta incidenza di contagi (250 casi su 100 mila abitanti nell’arco di 7 giorni);

nelle aree in cui abbiano adottato misure più stringenti per via della gravità delle varianti; 

nel caso di una eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico.

Tutto questo con un provvedimento che sarà emanato dal Presidente della Regione di appartenenza.

In tutte le altre situazioni, la scuola resta in presenza come già stabilito dai provvedimenti in vigore: in presenza per gli alunni dell’infanzia, delle elementari e delle medie, mentre per quelli delle superiori è prevista la didattica in presenza almeno al 50% e fino ad un massimo del 75%.

Nuovo Dpcm, dove potrebbero chiudere le scuole

Su YouTrend, a firma del ricercatore Lorenzo Ruffino, c’è un interessante approfondimento per quanto riguarda la possibile chiusura delle scuole nelle zone gialle e arancioni dove si registrano oltre 250 casi Covid settimanali ogni 100 mila abitanti

 

In base agli ultimi dati disponibili, sono al momento 24 le Province in cui si supera la soglia settimanale di contagi che richiede la chiusura: Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Chieti, Como, Forlì, Frosinone, Imperia, Macerata, Mantova, Modena, Monza e Brianza, Pescara, Pistoia, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Salerno, Siena, Trento, Udine, Verbano-Cusio-Ossola.

Ci sono poi altre 20 Province che hanno tra i 200 e i 250 casi ogni 100.000 abitanti e sono quindi molto vicine al rischio chiusura: Arezzo, Ascoli Piceno, Caserta, Cremona, Cuneo, Ferrara, Gorizia, Lecco, Lucca, Massa-Carrara, Milano, Napoli, Parma, Pavia, Perugia, Prato, Taranto, Torino, Varese, Vercelli.

Sui dati, lo ricordiamo, sarà l’Istituto Superiore di Sanità a decidere.

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