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Mozziconi a terra, per ora linea morbida

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Rischiano di rimanere per la maggior parte sulla carta le nuove norme antifumo entrate in vigore all’inizio di questa settimana con l’ambizioso obbiettivo di spostare il mirino della dissuasione dai locali chiusi, dove di fatto fumare è pressoché impossibile, all’aperto

Rischiano di rimanere per la maggior parte sulla carta le nuove norme antifumo entrate in vigore all’inizio di questa settimana con l’ambizioso obbiettivo di spostare il mirino della dissuasione dai locali chiusi, dove di fatto fumare è pressoché impossibile, all’aperto: multe fino a 300 euro euro per chi getta le cicche per terra, sanzioni per chi fuma in auto alla presenza di un minore o di una donna incinta, divieto di fumare vicino ad ospedali pediatrici e nelle zone aperte accanto a reparti ospedalieri particolarmente “sensibili”. Il problema, come facilmente intuibile, è quello dei controlli.

“Individuare e punire questo tipo di infrazioni a 360 gradi è praticamente impossibile – conferma l’assessore alla polizia urbana del Comune di Biella, Stefano La Malfa, da cui dipende il Corpo dei Vigili urbani – Certo, ci sarà un giro di vite dei controlli che riguarderà non solo le cicche per terra ma anche altri comportamenti che danneggiamo il decoro urbano, dai sacchi di spazzatura abbandonati in strada agli escrementi dei cani. Faremo una riunione a breve con l’assessore Presa che si occupa dell’Ambiente e gli uffici tecnici interessati a partire da quello parchi e Giardini, per studiare delle misure adeguate”.

Al momento, comunque, multe ai fumatori non ne sono state ancora elevate. “Non che mi risulti – sorride La Malfa – peraltro non è che prima il fatto delle cicche per terra non fosse sanzionabile. Possibile che in futuro in qualche controllo a campione la multa ci scappi, intanto vedremo di dotare alcuni punti della città di sabbiere dove le sigarette una volta spente possano essere gettate. La realtà è che molto passa dal senso civico della gente che dovrebbe essere la prima interessata alla propria salute e a mantenere la città pulita”.

Nel Biellese, secondo i dati forniti a fine 2015 dall’Osservatorio epidemiologico regionale sulle dipendenze, i fumatori sono circa 40 mila (in Italia 11 milioni), il 25 % della popolazione con età superiore ai 14 anni (dato in linea con la media nazionale), che consumano una media di circa 13 sigarette al giorno.

La prevalenza è degli uomini: fuma il 29,2 % della popolazione maschile con un trend in discesa dell’1% negli ultimi dieci anni, mentre le donne fumatrici sono il 18,9% in crescita del 2%. Il Biellese secondo studi effettuati nel 2013 deteneva anche il non positivo primato della piu’ alta percentuale di giovani fumatori nella fascia dai 14 ai 25 anni di età.

In Piemonte ogni anno sono circa 5000 le morti attribuibili a malattie causate dal fumo.

Per questo sul territorio da anni a cura dell’Asl, del Fondo Tempia , della Lilt sono in corso molte iniziative per la prevenzione del fumo con incontri pubblici, nelle scuole e nelle aziende.
In particolare l’Asl di Biella, aderendo ad un progetto Europeo con con finanziamento dedicato, “costituirà dei modelli in termini di comportamento e stile di vita – si legge in una nota dell’azienda sanitaria – per prevenire tutte quelle malattie legate al fumo che coinvolgono tutti i cittadini che per un fatto acuto accederanno all’Ospedale di Biella”.
“L’iniziativa – conclude la nota  dell’Asl – sarà quindi a salvaguardia della salute collettiva sia a protezione dei propri operatori, sia a tutela del corretto utilizzo delle risorse sanitarie, quotidianamente utilizzate per fronteggiare i danni da fumo.

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