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Mongrando è bello anche se litigarello

La nuova versione di “Il Dardo”, la rubrica settimanale di Guido Dellarovere

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Il Tony, la “primula rossa” di Mongrando, ombelico politico della sinistra estrema e radicale, a due mesi dalla sconfitta elettorale, fa nuovamente parlare di sé.

Per 10 anni ha fatto parlare di sé per le manifestazioni per Regeni e Impastato. Ultima carrambata il panino preparato a Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, accompagnato dal prezzemolino Pietrobon. In tanti non hanno apprezzato. E probabilmente ha perso anche per questo modo di far politica, un po’ troppo di sinistra nazionale e poco concentrata sui problemi locali.

L’arrivo dei “fascisti”, così vengono additati i nuovi inquilini di via Quintino Sella, che hanno realizzato un progetto a misura di cittadino, è piaciuto, coinvolgendo l’ex vicesindaco. A sua volta un “compagno” scontento della politica mancina internazionale e, tutti insieme, si sono presi il comune.

Come neve al sole sono spariti i vari striscioni di solidarietà al compagno di turno, per non rovinare la preziosa grondaia che rischiava di danneggiarsi. Ed è comparso, come un po’ ovunque nel Biellese, lo striscione dell’adunata degli Alpini del prossimo anno, un evento sicuramente non divisivo.

Fin qui per Mongrando semplice storia recente. Con una minoranza che parte agguerrita con forte pressione politico-amministrativa nei confronti del neo Primo cittadino della nuova giunta accusato di essere un “traditore”.

La battaglia, però, è durata poco. La minoranza a guida Filoni ci ha messo poco a disfarsi, tra ostacoli interni. Se le prime istanze sono state presentate da tutti e 4 i compagni del buon Toni, oggi questa unità d’intenti e di progettualità si va a spaccare.

Per Mongrando gira voce che le cause potrebbero essere due. Il nuovo regolamento prevede che sia autorizzato a parlare solo il capogruppo e i consiglieri mal hanno digerito la leadership, rimasta al Toni. Inoltre pare sia stata protocollata un’interrogazione, a cui ha lavorato l’intera minoranza ma firmata solo dal Tony, vista come una mancanza di considerazione per il gruppo.

Come diceva il buon Giulio Andreotti, “il potere logora chi non ce l’ha”. E, quando viene a mancare, altrettanto velocemente i vecchi titolari se ne vanno, ognuno per la sua strada, con buona pace per l’unità d’intenti in campagna elettorale.

I cittadini hanno scelto il cambiamento e i propositi di Filoni e compagni hanno fatto la fine dello striscione di Regeni sulla facciata del Comune. Buon lavoro alle nuove minoranze e chissà che, dopo questa pausa da separati in casa, non si ritrovino uniti e vincenti al prossimo giro con qualche striscione in meno. Vedremo.

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    5 Agosto 2024 at 9:27

    L’ex sindaco comunista, venditore di panini al colesterolo e olio esausto, farebbe bene a pensare alla sua attività primaria, invece di occuparsi a sproposito di una materia che ha dimostrato di non padroneggiare, come la politica. Divenne sindaco per sbaglio, votato forse più per “simpatia” dagli adoratori della sua cucina unta e bisunta, che per merito e il risultato di quella scelta scellerata si è visto. Praticamente ogni sindaco viene rieletto quando è apprezzato dalla comunità e considerando che lui è tornato ad occuparsi unicamente dello spaccio di colesterolo al suono di bella ciao, questo ci conferma che venne eletto per “simpatia” o per sbaglio. A questo punto la domanda sorge spontanea: ma se i cittadini ti han fatto chiaramente capire di non essere gradito, cosa vuoi ancora? Rosicare e basta, che è quello che sa fare la sinistra.

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