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Minori stranieri non accompagnati, anche nel Biellese è emergenza

In settimana ne sono arrivati tre che si aggiungono alla ventina già presenti in città

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Emergenza minori stranieri non accompagnati.

Nella sola giornata di martedì a Biella ne sono arrivati tre, aggiungendosi alla ventina di ragazzi già presenti, che da Lampedusa vengono smistati nel territorio biellese dalle autorità competenti, creando problemi non di poco conto per l’amministrazione comunale. Lo spiega bene l’assessore alle politiche sociali e assistenziali, Isabella Scaramuzzi: «Ormai, e non solo in Piemonte ma anche in Lombardia, Valle D’Aosta e Liguria, non ci sono più posti per l’accoglienza nelle comunità per minori. In tutto il 2022 erano stati una decina i minori giunti sul nostro territorio e ad ora (e siamo all’inizio di settembre) gli arrivi sono già raddoppiati. Nel Biellese abbiamo due strutture ma ormai da tempo non ci sono più posti disponibili alla loro accoglienza. In accordo con la Prefettura abbiamo avuto la possibilità di ospitare i minori che arrivano sul nostro territorio comunale nella struttura dell’ ex Hotel Colibrì, la stessa destinata all’ospitalità ̀ degli adulti, fino a quando non verrà trovata la loro idonea sistemazione. Il nostro impegno, garantito alla Prefettura, è̀ quello di un monitoraggio quotidiano da effettuare due volte al giorno sette giorni su sette per verificare le loro condizioni oltre a occuparci delle visite mediche per valutare il loro stato di salute, accompagnarli a Novara per l’accertamento dell’età e altro ancora».

«La questione economica poi va ad affiancarsi a quella umanitaria. Le comunità per minori hanno un costo che varia dai 97 ai 147 euro al giorno e il governo rimborsa per ognuno di loro 100 euro al giorno, ovvio quindi che tutti i costi aggiuntivi sono a carico del nostro Comune come di tutti i Comuni italiani – spiega l’assessore della giunta Corradino -. Altro aspetto da non sottovalutare è quello della tutela di ogni singolo minore che giunge sul nostro territorio, che il Tribunale per i minori di Torino normalmente affida all’istituzione, quindi al Comune… Di conseguenza all’assessore preposto. E’ un carico di lavoro per il nostro settore enorme che parte dalla presa in carico, alle relazioni da inviare al Ministero e alla Procura. Spesso questi ragazzi scappano, forse per raggiungere parenti o conoscenti e quindi di conseguenza denunce di allontanamento volontario, altre relazioni: insomma per ognuno di loro ore ed ore impiegate dal nostro personale. Una mole di lavoro impressionante, che il personale dei nostri uffici non sarà in grado di sostenere a lungo».

«Ribadisco che il problema non è solo biellese, ma nazionale – insiste Scaramuzzi -. Sono in contatto con amministratori di tutto il Piemonte, siamo tutti sulla stessa barca. Questi minori arrivano soprattutto da Gambia, Nuova Guinea, Costa D’Avorio. A Biella per ora riusciamo a dare accoglienza, penso invece alle grandi città dove ormai li troviamo a dormire per strada, ma la situazione si aggrava di settimana in settimana e se non si trovano velocemente alternative ci troveremo anche noi nelle stesse condizioni. La Prefettura nel mese di agosto aveva aperto un bando per l’apertura di un Centro di accoglienza straordinaria riservata ai minori. Vedremo chi ha aderito alla manifestazione di interesse che tempistiche potrà avere per allestire la struttura e renderla idonea all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati».

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