Medici di base, è emergenza: a settembre altri tre pensionamenti

Medici di base, è emergenza: a settembre altri tre pensionamenti.

Questo è uno dei punti cruciali emersi nel corso della serata di giovedì all’auditorium di Gaglianico, dove si è tenuto il primo degli incontri aperti alla cittadinanza organizzati dalla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale.

Medici di base, è emergenza: a settembre altri tre pensionamenti

Un’idea, quella del confronto con la popolazione, nata da una situazione sempre più complessa che va spiegata e condivisa con i diretti interessati, come ha sottolineato il dottor Sergio Di Bella, rappresentante FIMMG e medico di base proprio a Gaglianico.

Parla il dottor Sergio Di Bella

«Quello di giovedì sera è stato il primo appuntamento, una sorta di esperimento, durante il quale abbiamo cercato di coinvolgere i cittadini su un tema che li riguarda direttamente. Il dottor Claudio Bramini, medico di famiglia in Valle Cervo, ha illustrato la reale situazione della nostra provincia, le cause che hanno portato a questa carenza di medici, parlando però anche di quella che potrebbe essere una possibile soluzione: le aggregazioni funzionali territoriali (AFT). Nel Biellese dovrebbero essere nove, distribuite su tutto il territorio. Ogni medico continuerà a operare nel proprio ambulatorio, seguendo i pazienti abituali, ma collaborerà attivamente con gli altri professionisti dell’area, condividendo responsabilità per le urgenze e partecipando a progetti comuni di presa in carico. Questo comporta l’uso di cartelle cliniche condivise, una continuità assistenziale garantita e un supporto reciproco in caso di assenze o situazioni straordinarie. Si parla di una rete funzionale, non di un’unione fisica».

«Spiegare queste dinamiche alle persone, renderle partecipi, ascoltare le loro opinioni, a nostro avviso è utile per affrontare con più serenità questa fase che, a mio parere, è la più critica di sempre – continua Di Bella -. Abbiamo deciso di partire da Gaglianico, anche grazie alla disponibilità del sindaco Maggia che ci ha concesso l’auditorium, perché a settembre saranno ben tre i medici di questa zona che andranno in pensione. Più di 4.000 persone, quindi, si troveranno “scoperte”, aggravando una situazione già difficile, come quella che riscontriamo in altre zone del Biellese, come Valdilana o la stessa Valle Cervo. Paghiamo l’errore di una mancata programmazione, che non ha tenuto conto del reale fabbisogno del territorio».

«Molto probabilmente, avendo eliminato l’esame di ammissione a medicina, in futuro sarà più facile non trovarsi con questa carenza di medici di base – conclude il rappresentante -. Anzi, tra dieci anni potremmo addirittura trovarci in una situazione di esubero. Ma stiamo parlando di un decennio: è questo il tempo necessario per formare un medico. Oggi, però, la situazione è questa e dobbiamo affrontarla, cercando di risolvere il problema e spiegarlo alla popolazione. Le aggregazioni funzionali potrebbero essere una risposta concreta, sia per i medici – che lavorerebbero in rete, alleggeriti da alcuni aspetti, come quello burocratico – sia per i pazienti. Visto il successo della serata “pilota” di giovedì, pensiamo di organizzarne un’altra, per continuare a spiegare alle persone cosa sta succedendo e perché».

Soddisfatto dell’evento anche il sindaco Paolo Maggia, che ha concesso l’auditorium per la serata. «Sono molto contento della grande partecipazione a un appuntamento che riguarda tutti noi. I cittadini devono essere i custodi della sanità pubblica, e momenti di confronto come questo contribuiscono a rendere ciascuno più consapevole e coinvolto. Comprendere le situazioni, e il perché di certe scelte, può davvero aiutare ad affrontare meglio i cambiamenti».

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