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Martinazzo: «Ora stop alle divisioni e lavoriamo per l’acqua pubblica»

Tra gli adempimenti da portare a termine bisogna pagare 50 milioni, Cordar ne ha già 18

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Martinazzo: «Ora stop alle divisioni e lavoriamo per l’acqua pubblica». Adesso c’è da fare sul serio. C’è da lavorare per rispettare tempi e adempimenti. Perché c’è una frase scritta in una delle slide presentate martedì a Vercelli, durante la riunione per la scelta del gestore dell’acqua. Se bisognerà stare nei termini «in caso contrario c’è il diretto ricorso al mercato».

La frase, tradotta, significa che i gestori pubblici raggruppati nella spa Bcv (Biellese, Casalese, Vercellese) dovranno avviare e completare un processo. Che si concluderà con la nascita del colosso a partecipazione totalmente pubblica a cui verrà affidata la gestione. Se questa operazione non dovesse riuscire ci si affiderà ai privati. Esattamente quello si è sempre voluto evitare.

Martinazzo: «Ora stop alle divisioni e lavoriamo per l’acqua pubblica»

Ovviamente tra i soggetti maggiormente coinvolti c’è il Cordar presieduto da Gabriele Martinazzo. «Ci siamo già portati avanti con i lavori – conferma -. Ma di sicuro c’è ancora molto da fare, come ha sottolineato il commissario Andrea Fluttero. Tutti i gestori dovranno confluire nella Spa che dovrà assumerne l’intero organico di dipendenti e unificare la bollettazione».

E questi sono soltanto alcuni esempi delle tappe da portare a compimento entro i due anni stabiliti dal commissario Fluttero. La società che sta nascendo dovrà tra l’altro anche “risarcire” i privati che nel Vercellese erano entrati nella gestione. E che dovranno cedere la loro quota di mercato a Bcv (un acronimo al quale ci dovremo abituare).

Questo significa che le attuali quattro “entità” che hanno dato vita a Bcv dovranno trovare 50 milioni di euro con i quali chiudere questa partita. Ma per questo Martinazzo sembra abbastanza tranquillo soprattutto per i 18 milioni di liquidità sui quali può contare da solo il Cordar. Che si andranno ad aggiungere a quelli dei partner.

Le polemiche

Piuttosto c’è altro che lo preoccupa, anche se sulla questione mantiene un profilo molto basso: le polemiche interne.

Il giorno dopo l’assegnazione dell’incarico sono ricominciate le contrapposizioni per la rappresentanza delle singole aree. «A fronte di un’articolata e proficua azione di dialogo – spiega Martinazzo – di pianificazione e di programmazione condivisa anche attraverso l’accantonamento delle logiche di parte a favore dell’interesse comune, restano in determinati contesti rigidità e una certa scarsa lungimiranza che impediscono la nomina del presidente di Egato». Che è un organismo fondamentale nel perfezionamento del processo di aggregazione e di avvio delle nuove modalità gestionali.

Conclude il presidente del Cordar. «Spero che il campanilismo fine a se stesso lasci spazio alla consapevolezza, alla responsabilità e all’onestà intellettuale. Consentendo nel più breve tempo possibile la nomina di un presidente dell’Autorità d’ambito. Che si unisca e che traini i soggetti già coinvolti, nell’azione congiunta per portare il territorio a conseguire un grande successo politico».

Un richiamo che lo stesso Fluttero ha affidato all’ultima delle sue slide. In cui si legge: «Superate le logiche di parte».
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