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Mancosu tifa Cammarosano

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Una dedica che arriva dal cuore. «Vitto non mollare», firmato Matteo Mancosu. E rivolta a un ragazzo che negli ultimi anni ha dovuto affrontare parecchie difficoltà. Il capocannoniere dell’ultima serie B ha mostrato il messaggio sulla maglietta dopo avere segnato il gol decisivo per la vittoria del “suo” Trapani contro la Ternana. Un messaggio rivolto all’amico Vittorio Cammarosano, centrocampista biellese doc classe 1985 che nell’ultima stagione ha giocato in serie D con il Vallée d’Aoste. Una annata che lo ha visto combattere soprattutto fuori dal campo, costretto per quattro mesi ai box a causa di un tumore alla tiroide.

Una dedica che arriva dal cuore. «Vitto non mollare», firmato Matteo Mancosu. E rivolta a un ragazzo che negli ultimi anni ha dovuto affrontare parecchie difficoltà.

Il capocannoniere dell’ultima serie B ha mostrato il messaggio sulla maglietta dopo avere segnato il gol decisivo per la vittoria del “suo” Trapani contro la Ternana. Un messaggio rivolto all’amico Vittorio Cammarosano, centrocampista biellese doc classe 1985 che nell’ultima stagione ha giocato in serie D con il Vallée d’Aoste. Una annata che lo ha visto combattere soprattutto fuori dal campo, costretto per quattro mesi ai box a causa di un tumore alla tiroide.

Ma già in passato Cammarosano ha dovuto fare i conti con problemi che con il calcio hanno ben poco a che vedere. Nel 2006/2007 veste il bianconero della Biellese, allenata da Nicola Caccia e poi retrocessa, ma la discesa nei Dilettanti è l’ultimo dei problemi: in un lunedì mattina di novembre, in un tragico incidente sulla Torino-Milano, perdono la vita il compagno di squadra Francesco Varrenti ed Eleonora Boschetti, la ragazza di un altro compagno, Marcello Koffi. In pieno inverno, poi, in un altro incidente stradale, rimane vittima lo stesso Cammarosano, con gravi problemi a una gamba che ne frenano l’ascesa sportiva. E’ ugualmente riuscito a rialzarsi, andando poi a giocare e a vincere con le maglie di Trino, Pro Belvedere, Borgo a Buggiano, Cecina, Campobasso, Sanremese, Bogliasco e Villacidrese, prima di approdare ad Aosta, combattere ancora una volta e poi rialzare per l’ennesima volta la testa.

«Pensavo di aver affrontato una battaglia difficile – ricorda lo stesso Vittorio Cammarosano -, non credevo potesse esserci qualcosa di peggio. Invece in questa annata ho vissuto un altro inverno da dimenticare, a causa della malattia. Grazie alla mia famiglia ho superato il problema, tornando in campo dopo quattro mesi e contribuendo alla salvezza. In Sardegna ho giocato insieme a Mancosu ed è sbocciata un’amicizia vera. Lo ringrazio pubblicamente per il gesto che mi ha dedicato. Ho sentito il calore del suo abbraccio, gesti simili sono emozionanti».

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