Attualità
“Maela, non chiudere, non andartene in Australia”
L’intervento di una cossatese: “Ho letto l’articolo pubblicato sabato scorso dal vostro giornale su Maela Argentero, la donna che gestisce il negozio di alimentari, e sono rimasta scioccata”.
“Ho letto l’articolo pubblicato sabato scorso dal vostro giornale su Maela Argentero, la donna che gestisce il negozio di alimentari in via dei Partigiani, a Cossato, e sono rimasta scioccata. Per tutti noi della borgata, anche un po’ anzianotti, il negozio è una fonte di vita, una comodità. Mi è spiaciuto sapere dal giornale che potrebbe chiudere; quella notte non ho neppure riposato bene, tanto mi sono agitata”.
Sono parole di Fernanda Lavetto (nella fotografia), di 85 anni. “Voglio che si sappia quale grande servizio offre l’attività di Maela. Da lei si trova la qualità, sì, ma non è questo il suo unico punto di forza. E’ una donna servizievole, pulita e ordinata, sempre pronta a dare una mano a tutti. Non so cosa potrebbe inventarsi per fare di meglio. E’ proprio vero che la gente non è mai contenta. Cosa costa per chi sta nei paraggi passare da lei a comprare il pane? Credo nulla e questa ragazza avrebbe il suo tornaconto per vivere. Maela, ma anche la sua mamma, Maria Teresa, e Giuseppe, si danno tanto da fare. Se occorre ci portano persino le bottiglie dell’acqua a casa, a piedi o in bicicletta, che per noi sono troppo pesanti. C’è stato un periodo in cui ero ammalata, ho problemi di cuore, per non parlare dell’influenza che quest’anno mi ha fatta dannare, e lei si è sempre ricordata di chiedere se avevo bisogno di qualcosa. Appena l’altro giorno le ho preso i finocchi; erano stupendi, già praticamente puliti. Mi spiace che le persone non apprezzino il suo impegno. Non si merita questo trattamento. Io, al posto di chi non va mai da lei, avrei vergogna. Maela ha ragione quando nell’articolo ha detto che in giro c’è troppo egoismo. Se non ci amiamo un po’ fra noi, come possiamo pensare che il Paese si riprenda. Sempre tutti pronti a lamentarsi. E’ normale che nei piccoli negozi i prezzi siano un po’ più alti. Cosa volete, il servizio c’è e si deve pagare. E’ anche ovvio che non si possa trovare di tutto. Penso che Maela compri solo quello che vende meglio. Ma io lo so come funziona: basta fare l’ordinazione e lei ti fa trovare quello che vuoi. Lo ripeto, per noi, i vecchietti del quartiere, il negozio è un vero toccasana. Non chiudetelo. Maela non ci lasciare; non andartene in Australia”.
L’intervista di Anna Arietti a Maela Argentero: http://www.laprovinciadibiella.it/pages/chiudo-il-negozio-e-vado-in-australia-10441.html
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