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Madre dona il fegato alla figlia di tre anni

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L’amore di una madre verso il proprio figlio, si sa, non conosce confini. E lo sanno bene anche all’ospedale Molinette di Torino, dove nei giorni scorsi è stato eseguito un trapianto di fegato dalla madre alla figlia (della Sardegna, ndr) di soli tre anni e mezzo.

I chirurghi hanno preso la parte sinistra del fegato della madre (un medico, ndr) per trapiantarlo alla piccola, che dalla nascita soffriva di una rara malattia congenita del fegato che determina l’ittero irreversibile.

La piccola era già stata sottoposta, in precedenza, ad un intervento riparativo quando aveva solamente sei settimane di vita. Ma nonostante l’intervento fosse riuscito, il problema di scongiurare l’evoluzione del fegato verso la cirrosi epatica non era stato risolto.

Ai primi segni di scompenso funzionale della malattia cirrotica, la bambina era stata presa in carico dalla Gastroenterologia pediatrica (diretta dal dottor Pierluigi Calvo, ndr) dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino.

Dopo un’approfondita valutazione multidisciplinare, la bambina era stata inserita nella lista d’attesa nazionale per trapianto di fegato pediatrico già nel maggio dell’anno scorso. Tuttavia, complice anche il periodo pandemico, non si
sono presentate per la bimba offerte d’organo da donatore deceduto con le dimensioni e le caratteristiche più idonee per lei.

La situazione di salute della piccola peggiora giorno dopo giorno, con problemi di malnutrizione e scarsa crescita. Basti pensare che a più di tre anni e mezzo pesa appena 11 chili.

Dallo scorso mese di gennaio, il ricovero a Torino, senza prospettive di dimissione. Il tempo passa, senza che in ospedale arrivi la notizia di un fegato compatibile. Stufa di attendere, la madre ha deciso di compiere questo grande gesto d’amore, permettendo così a sua figlia di rinascere una seconda volta.

Il duplice delicato intervento, di prelievo della parte sinistra del fegato della mamma e di trapianto dell’organo al posto del fegato malato nella bambina, è durato circa 12 ore ed è tecnicamente riuscito ed è stato eseguito dal professor Renato Romagnoli (direttore del Centro Trapianto di fegato delle Molinette, ndr) e dalla sua équipe, in collaborazione con il dottor Fabrizio Gennari (direttore della Chirurgia pediatrica del Regina Margherita, ndr) e con l’équipe dell’Anestesia e rianimazione 2 delle Molinette, diretta dal dottor Roberto Balagna.

Ora la piccola porzione di fegato trapiantata crescerà rapidamente all’interno del corpo della bimba.

La mamma ha già pienamente recuperato e sta seguendo in prima persona i progressi della sua bambina, estubata e sveglia dal giorno dopo il trapianto, presso l’Area Intensiva del Centro Trapianto di fegato delle Molinette.

“Ancora una volta, in una situazione di grande emergenza quale quella legata al Covid-19 – commenta il dottor Giovanni La Valle, Direttore generale della Città della Salute – il Sistema sanitario regionale e la Città della Salute di Torino hanno dato una prova di capacità davvero straordinarie, ovvero di saper non solo arginare l’infezione da coronavirus, ma anche di saper affrontare tutte le altre quotidiane malattie non-Covid, a cominciare da quelle più complesse che richiedono trapianti d’organo salvavita”.

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