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L’ultimo saluto ad Armando Coppola

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franco lavino

L’ultimo saluto ad Armando Coppola.

Lutto

Nella mattinata di lunedì si sono svolti nella parrocchia di san Biagio a Biella i funerali di Armando Coppola deceduto nei giorni scorsi a 71 anni d’età. Nello scorso inverno l’uomo era stato colpito da un grave ictus cerebrale, le cui conseguenze nel tempo gli sono state fatali.
Armando Coppola era certamente un personaggio molto conosciuto in città per la sua lunga attività di esercente di locali pubblici. In particolare molti lo ricorderanno per aver gestito per anni insieme al fratello il bar Moderno situato in pieno centro cittadino, all’angolo tra le vie Vescovado e Garibaldi. Certamente lo ricorderanno i numerosissimi studenti del vicino Istituto tecnico commerciale per ragionieri “Eugenio Bona” che vi trovavano calda e accogliente “ospitalità” prima e dopo le lezioni giornaliere (e in qualche caso anche “durante” lo svolgimento delle stesse lezioni, in occasione di qualche “buco” scolastico).
L’uomo era originario della località di Tramonti, in provincia di Salerno, dalle quale negli anni passati molti sono emigrati con meta il nostro capoluogo.
Raggiunto il Piemonte a metà degli anni Sessanta con una delle grandi ondate emigratorie che hanno caratterizzato l’epoca, inizialmente aveva raggiunto la città di Ivrea dove aveva gestito la pizzeria “l’Aquila Nera”, prima di stabilirsi definitivamente nel nostro Biellese.
Al principio la sua attività si era concentrata sulla produzione della mozzarella – notoriamente il prodotto tipico della sua meravigliosa terra d’origine, attività esercitata aprendo un apposito laboratorio a Massazza.
Successivamente era passato alla gestione della pizzeria Autogrill situata in città che aveva poi lasciato per il bar Moderno, facendolo diventare in poco tempo uno dei ritrovi più frequentati del capoluogo.
Come detto la gestione con il fratello era andata avanti per lunghi anni poi la decisione di abbandonare il settore della ristorazione e aprire una attività in quello delle pulizie di piccoli immobili.
L’uomo, appartenente a una famiglia numerosa composta numerosi fratelli e sorelle, lascia nelll’immenso dolore anche i due figli, Francesco e Alessandra, con le rispettive famiglie.

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