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Lotta ai suicidi, è nato il centro crisi anche a Cossato

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Per offrire una migliore risposta al problema della crisi psicosociale, fin dal 2009 nel Centro di Salute Mentale di Biella dell’ASL BI è stata svolta attività psicoterapeutica “di crisi” da parte di un team composto da medici e psicologi. Negli ultimi cinque anni e mezzo, questo gruppo di specialisti ha effettuato interventi per circa 480 casi, che sono stati suddivisi in tre categorie: crisi non suicidarie, ideazione suicidarie, tentativi di suicidio.

Nella vita delle persone possono verificarsi eventi traumatici, gravi ed imprevisti, oppure cambiamenti di vita di difficile gestione, che determinano uno stato di “crisi” con reazioni psicofisiche di stress acuto o cronico.

I dati di attività del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL BI mostrano, a partire dal 2008, un aumento del 25-30% delle consulenze psichiatriche ospedaliere per tentativi di suicidio (TS). Il TS è un indicatore che condensa in sé molteplici cause psicosociali di crisi (relazionali, affettive, lavorative, economiche e di salute).

Per offrire una migliore risposta al problema della crisi psicosociale, fin dal 2009 nel Centro di Salute Mentale di Biella dell’ASL BI è stata svolta attività psicoterapeutica “di crisi” da parte di un team composto da medici e psicologi. Negli ultimi cinque anni e mezzo, questo gruppo di specialisti ha effettuato interventi per circa 480 casi, che sono stati suddivisi in tre categorie: crisi non suicidarie, ideazione suicidarie, tentativi di suicidio. Le motivazioni delle crisi sono state classificate come problemi economico-lavorativi, problemi relazionali-affettivi, problemi di salute fisica, problemi di salute mentale e “sopravvissuti”, dove per “sopravvissuti” si intende quelle persone traumatizzate dal suicidio di un loro famigliare o conoscente.

Nel 2013, su 133 casi trattati presso il Centro di Salute Mentale di Biella nell’ambito dell’intervento di crisi, 81 hanno riguardato ideazioni di suicidio, mentre 25 casi hanno riguardato veri e propri tentativi di suicidio. Nei primi sei mesi del 2014, su 95 casi di crisi affrontati dal servizio di Biella, 52 hanno riguardato ideazione suicidaria e 24 i tentativi di suicidio.

Da alcune settimane, l’attività di gestione delle crisi psicosociali e del rischio suicidario è stata estesa anche al Centro di Salute Mentale di Cossato, grazie ad una maggiore disponibilità di ore della psicologa e psicoterapeuta Elena Macchiarulo. L’estensione di questa attività ha dato vita così, ufficialmente, al “Centro Crisi” del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL BI. L’organizzazione e le modalità di lavoro del Centro Crisi dell’ASL BI prendono riferimento soprattutto da modelli ed esperienze di lavoro italiani, austriaci e tedeschi.

In Italia, l’attualità del tema dei suicidi e dei tentativi di suicidio è ribadita nel Piano Sanitario Nazionale 2011-2013 (Ministero della Salute – Schema di piano sanitario nazionale 2011-2013:  http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1454_allegato.pdf), che lo include nelle aree di bisogno prioritarie nell’ambito delle azioni programmatiche da attuare a tutela della salute mentale della popolazione. I livelli dei tassi standardizzati di suicidio mostrano il Piemonte al terzo posto in Italia, sia per quanto riguarda gli uomini sia le donne. Biella mantiene tradizionalmente tassi standardizzati di suicidio superiori alla media piemontese per entrambi i sessi. Nell’ottica della prevenzione del suicidio, la creazione di un Centro Crisi costituisce dunque un’azione auspicata e prevista anche a livello internazionale.

SEDI DI ATTIVITA’, CONTATTO E ACCESSO

Il Centro Crisi è un servizio del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL BI ed è attivo dalle ore 8 alle ore 17.30 da lunedì a venerdì, nelle sedi dei due Centri di Salute Mentale: Biella (Strada Campagné 7/A) e Cossato (località Paruzza). Il Centro Crisi è accessibile tramite contatto diretto, contatto telefonico (Biella: tel. 015. 8461477; Cossato: tel. 015.98430906) o via e-mail (csm.biella@aslbi.piemonte.it e csm.cossato@aslbi.piemonte.it), anche senza impegnativa del Medico di Medicina Generale. L’intervento di crisi può anche essere iniziato in un reparto di degenza ospedaliera, soprattutto dopo un tentato suicidio, e proseguito ambulatorialmente dopo la dimissione.

FINALITA’

Il CEC ha come prima finalità, quella di aiutare:

– persone che non riescono a superare con successo una situazione di “crisi”, traumatica o di riadattamento (economico, lavorativo, affettivo, relazionale, di malattia);

– persone che abbiano una storia pregressa di tentato suicidio, a prevenirne la ripetizione;

– persone traumatizzate dal suicidio di un loro familiare o conoscente (“sopravvissuti”).

 

I destinatari del Centro Crisi sono i cittadini residenti nel territorio di competenza dell’ASL BI, ma il servizio è disponibile anche a dare informazioni a persone non residenti.

Spiega Roberto Merli, medico, psichiatra e psicoterapeuta, Direttore della S.O.C. di Psichiatria U.M. 1 dell’ASL BI e Coordinatore del Centro Crisi: «L’intervento consiste in colloqui psicoterapeutici individuali, incentrati sul “qui ed ora”, atti ad aiutare il soggetto in crisi a individuare ed utilizzare le proprie capacità e risorse per affrontare la crisi e risolverla con successo, superando pericolose condizioni emotive come disperazione, vergogna o colpa che, in casi molto gravi o cronici, possono portare alla convinzione che solo il suicidio eliminerà il dolore e la sofferenza vissuta».

I colloqui psicoterapeutici nella crisi sono effettuati, in accordo con il paziente, fino al superamento della crisi stessa o fino alla cessazione del rischio suicidario e possono venire ripresi su richiesta del paziente in qualunque momento, nel caso di ricomparsa della crisi.

Ove necessario è prevista la collaborazione dello psichiatra e/o dell’assistente sociale. Nel caso in cui il soggetto a rischio suicidario rifiuti l’offerta di svolgere colloqui psicoterapeutici presso il Centro Crisi, vengono proposti colloqui telefonici alternativi di sostegno e monitoraggio della crisi.

Il team che opera presso il Centro Crisi è composto, oltre che dal coordinatore, Roberto Merli, anche da Carla Biolla, psicologa e psicoterapeuta referente per il Centro Crisi di Biella, e da Elena Macchiarulo, psicologa e psicoterapeuta, referente per il Centro Crisi di Cossato. Si tratta di professionisti che hanno competenze specifiche in tema di suicidio e gestione delle crisi psicosociali. L’unità che gestisce il Centro Crisi del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL BI ha in programma, inoltre, la costituzione di un gruppo di sostegno per “sopravvissuti”, che rappresenta una delle forme di intervento indicate per la prevenzione del suicidio.

Il CEC da tempo svolge e progetta anche attività di collaborazione e formazione con scuole, associazioni di categoria, associazioni di volontariato e con le forze dell’ordine, con l’obiettivo di favorire l’acquisizione di competenze di base per identificare persone a rischio suicidario e per svolgere un intervento di primo soccorso di prevenzione del suicidio.

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