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Legato a una sedia in casa, picchiato e rapinato

I due giovani aggressori lo avevano adescato sui social. Il grave episodio di cronaca a pochi chilometri da Biella

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picchiato rapinato IA
Immagine generata da IA

Sequestro di persona e rapina in casa, fermati due presunti responsabili dopo indagini lampo: sono sospettati di aver picchiato e rapinato un uomo nella sua abitazione, a Gattinara.

Picchiato, minacciato con un coltello e rapinato in casa: i due presunti giovanissimi aggressori fermati dai carabinieri

Un evento criminale particolarmente grave ha impegnato nei giorni scorsi i carabinieri di Gattinara, che sono riusciti a individuare e fermare due presunti responsabili di un sequestro di persona e di una violenta rapina avvenuti in abitazione. La rapidità nello sviluppo delle indagini è stata decisiva per arrivare, all’alba di giovedì scorso, all’esecuzione del fermo di indiziato di delitto nei confronti dei due soggetti, poco più che maggiorenni, accusati di sequestro di persona, rapina aggravata dall’uso di armi e lesioni personali.

L’incontro online e l’inganno

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, la vicenda avrebbe avuto origine su una piattaforma social, dove uno degli indagati ha adescato e  instaurato un rapporto con la vittima, finalizzato a ottenere accesso alla sua abitazione. Nella notte tra il 23 e il 24 novembre, infatti, la l’uomo ha accolto in casa uno degli autori, che è stato poi raggiunto di nascosto dal complice. Da quel momento è iniziato un vero e proprio incubo.

Vittima immobilizzata, picchiata e minacciata

La vittima è stata immobilizzata con del nastro adesivo, legata a una sedia e colpita ripetutamente al volto, riportando traumi al naso e allo zigomo. Sotto la minaccia di un coltello, i due aggressori si sono fatti consegnare la carta bancomat e il relativo codice PIN, poi utilizzati per effettuare prelievi e tentativi di transazioni fraudolente. Prima di fuggire si sono impossessati anche del telefono cellulare della vittima e di diversi monili in oro appartenenti alla madre.

L’individuazione dei sospettati

Il punto di svolta nelle indagini è arrivato nella notte tra il 26 e il 27 novembre, quando una pattuglia della Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Novara, durante un controllo ordinario presso un B&B della provincia, ha identificato i due presunti autori del fatto. Gli uomini sono stati trovati ancora in possesso della carta di pagamento e di parte della refurtiva.

Riconoscimento e arresto

Convocata immediatamente negli uffici dell’Arma, la vittima ha effettuato un riconoscimento fotografico, identificando senza esitazione entrambi gli aggressori. La refurtiva recuperata è stata restituita ai proprietari.

Una volta concluse tutte le formalità di rito, i due presunti responsabili sono stati trasferiti alla casa circondariale di Novara, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

“Va come di consueto sottolineato – sottolineano dal comando provinciale dei carabinieri dell’Arma di Vercelli – che, considerata la fase preliminare del procedimento, gli indagati sono da ritenersi presunti innocenti sino ad un accertamento di colpevolezza da parte del giudice con sentenza irrevocabile”.

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