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Legambiente contro il Circo Millenium: “Sofferenza, violenza e brutalità”

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Dura crociata di Legambiente contro il Circo  in questi giorni in città. “Dal 4 al 13 novembre sarà in città il Circo Millenium, – affermano – il quale si caratterizza, anzi si vanta, di realizzare le proprie esibizioni con la presenza di animali. Ciò che vogliamo domandare ai cittadini biellesi é: “Quanto è naturale per un orso ballare o per delle foche giocare con un pallone? Oppure per un elefante mantenere il suo peso di diverse tonnellate sulle sole zampe posteriori? O per dei felini saltare attraverso un cerchio infuocato, considerato anche il terrore atavico degli animali per questo elemento? Il circo con gli animali è veramente divertente?” Obiettivamente…NO! Al di là dell’aura magica e del fascino esercitato sui bambini, il circo è emblema di sofferenza, violenza, brutalità, sopraffazione antropocentrica. E, certamente, chi ha un minimo di sensibilità riuscirà a vedere questa terribile realtà che si nasconde dietro ad una facciata di lustrini e divertimento: con un totale stravolgimento dell’istinto animale, questi sfortunati esseri viventi costretti a vivere lontano dal loro ambiente naturale, in un luogo chiaramente ostile (gabbie anguste, assolutamente inadatte a soddisfare le più elementari esigenze etologiche, a volte anche incatenati), obbligati a comportarsi come perfetti robot, “grazie” ad evidenti maltrattamenti e prevaricazioni in un’intera vita da prigionieri (uso di piastre e pungoli elettrici, bastoni, spilloni, privazioni di acqua e di cibo e finanche la scossa elettrica, per obbligare l’animale ad eseguire un esercizio; il solo schioccare dello scudiscio o la vista di un bastone bastano a ricordare quali punizioni rischiano se non effettuano l’esercizio nei modi e nei tempi imposti), periodicamente caricati e stipati in container, anche per diversi giorni, per spostarsi alla successiva destinazione.
Per molti animali,inoltre, si aggiunge il tormento di dover vivere in un ambiente molto freddo, completamente distante dal loro habitat naturale (pensate a elefanti e leoni che, creati dalla natura per vivere in luoghi perennemente caldi, nei mesi invernali devono invece patire temperature rigidissime). Chi difende il circo sostiene che questi spettacoli siano una tradizione da mantenere viva, ma non vi è nessun valido motivo per preservare una tradizione se questa condanna a una vita di prigionia e sofferenza altri esseri viventi costretti ad esibirsi in terribili spettacoli per il solo compiacimento di uomini insensibili. Alcuni circhi hanno scelto di non utilizzare più gli animali: gli australiani “Flyng Fruit”, i canadesi “Cirque du soleil”, i francesi “Les Colporteurs”, gli americani “Minimus”, “Nuage”, “Hiccup” e molti altri, valorizzando al meglio la bravura dei giocolieri, trapezisti, clown, comici, mimi, contorsionisti. Questi sono i circhi che vogliamo e che accettiamo nella nostra città, gli unici caratterizzati da civiltà e sensibilità. Siamo a conoscenza del fatto che purtroppo un’ordinanza di divieto totale di attendamento dei circhi con animali non è fattibile, perché un Comune non può vietare ciò che a livello nazionale è del tutto legale, e riceve addirittura sussidi dallo Stato.
Ciò che, invece, è possibile oltre che eticamente doveroso e auspicabile, e che chiediamo venga fatto dalla nostra amministrazione, è redigere un‘ordinanza comunale che ponga delle restrizioni basate sul regolamento CITES del 2006, che, oltre a indicare dei requisiti minimi per le detenzione degli animali (misure dei recinti, ecc), indica anche di EVITARE del tutto la detenzione di alcune specie, fra cui primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci. Inoltre, avvalendosi del “Regolamento per la disciplina delle attività dello spettacolo viaggiante e dei circhi equestri” del 11 marzo 2009 è possibile limitare l’attendamento a qualunque circo sul territorio comunale in un periodo limitato dal 1 novembre al 10 gennaio di ogni anno, non concedere più di un permesso all’anno e infine dare la precedenza ai circhi senza animali che ne facciano richiesta entro il 31 dicembre per attendare l’anno seguente (di fatto, quindi, se un circo senza animali facesse richiesta di attendamento, avrebbe la precedenza su tutti quelli con animali e potrebbe attendarsi solo lui per quell’anno). É evidente che qualcosa si può fare, ed è più che evidente che è giunta l’ora di evolversi e lasciarsi alle spalle questi spettacoli crudeli che inducono a non nutrire rispetto per gli esseri viventi e inibiscono certamente nei bambini lo sviluppo di un sentimento empatico”.

 Legambiente Circolo di Biella “Tavo Burat”

Dura crociata di Legambiente contro il Circo  in questi giorni in città. “Dal 4 al 13 novembre sarà in città il Circo Millenium, – affermano – il quale si caratterizza, anzi si vanta, di realizzare le proprie esibizioni con la presenza di animali. Ciò che vogliamo domandare ai cittadini biellesi é: “Quanto è naturale per un orso ballare o per delle foche giocare con un pallone? Oppure per un elefante mantenere il suo peso di diverse tonnellate sulle sole zampe posteriori? O per dei felini saltare attraverso un cerchio infuocato, considerato anche il terrore atavico degli animali per questo elemento? Il circo con gli animali è veramente divertente?” Obiettivamente…NO! Al di là dell’aura magica e del fascino esercitato sui bambini, il circo è emblema di sofferenza, violenza, brutalità, sopraffazione antropocentrica. E, certamente, chi ha un minimo di sensibilità riuscirà a vedere questa terribile realtà che si nasconde dietro ad una facciata di lustrini e divertimento: con un totale stravolgimento dell’istinto animale, questi sfortunati esseri viventi costretti a vivere lontano dal loro ambiente naturale, in un luogo chiaramente ostile (gabbie anguste, assolutamente inadatte a soddisfare le più elementari esigenze etologiche, a volte anche incatenati), obbligati a comportarsi come perfetti robot, “grazie” ad evidenti maltrattamenti e prevaricazioni in un’intera vita da prigionieri (uso di piastre e pungoli elettrici, bastoni, spilloni, privazioni di acqua e di cibo e finanche la scossa elettrica, per obbligare l’animale ad eseguire un esercizio; il solo schioccare dello scudiscio o la vista di un bastone bastano a ricordare quali punizioni rischiano se non effettuano l’esercizio nei modi e nei tempi imposti), periodicamente caricati e stipati in container, anche per diversi giorni, per spostarsi alla successiva destinazione.
Per molti animali,inoltre, si aggiunge il tormento di dover vivere in un ambiente molto freddo, completamente distante dal loro habitat naturale (pensate a elefanti e leoni che, creati dalla natura per vivere in luoghi perennemente caldi, nei mesi invernali devono invece patire temperature rigidissime). Chi difende il circo sostiene che questi spettacoli siano una tradizione da mantenere viva, ma non vi è nessun valido motivo per preservare una tradizione se questa condanna a una vita di prigionia e sofferenza altri esseri viventi costretti ad esibirsi in terribili spettacoli per il solo compiacimento di uomini insensibili. Alcuni circhi hanno scelto di non utilizzare più gli animali: gli australiani “Flyng Fruit”, i canadesi “Cirque du soleil”, i francesi “Les Colporteurs”, gli americani “Minimus”, “Nuage”, “Hiccup” e molti altri, valorizzando al meglio la bravura dei giocolieri, trapezisti, clown, comici, mimi, contorsionisti. Questi sono i circhi che vogliamo e che accettiamo nella nostra città, gli unici caratterizzati da civiltà e sensibilità. Siamo a conoscenza del fatto che purtroppo un’ordinanza di divieto totale di attendamento dei circhi con animali non è fattibile, perché un Comune non può vietare ciò che a livello nazionale è del tutto legale, e riceve addirittura sussidi dallo Stato.
Ciò che, invece, è possibile oltre che eticamente doveroso e auspicabile, e che chiediamo venga fatto dalla nostra amministrazione, è redigere un‘ordinanza comunale che ponga delle restrizioni basate sul regolamento CITES del 2006, che, oltre a indicare dei requisiti minimi per le detenzione degli animali (misure dei recinti, ecc), indica anche di EVITARE del tutto la detenzione di alcune specie, fra cui primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci. Inoltre, avvalendosi del “Regolamento per la disciplina delle attività dello spettacolo viaggiante e dei circhi equestri” del 11 marzo 2009 è possibile limitare l’attendamento a qualunque circo sul territorio comunale in un periodo limitato dal 1 novembre al 10 gennaio di ogni anno, non concedere più di un permesso all’anno e infine dare la precedenza ai circhi senza animali che ne facciano richiesta entro il 31 dicembre per attendare l’anno seguente (di fatto, quindi, se un circo senza animali facesse richiesta di attendamento, avrebbe la precedenza su tutti quelli con animali e potrebbe attendarsi solo lui per quell’anno). É evidente che qualcosa si può fare, ed è più che evidente che è giunta l’ora di evolversi e lasciarsi alle spalle questi spettacoli crudeli che inducono a non nutrire rispetto per gli esseri viventi e inibiscono certamente nei bambini lo sviluppo di un sentimento empatico”.

 Legambiente Circolo di Biella “Tavo Burat”

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