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Lega Nord contro il progetto di utilizzare studenti dell’Iis per insegnare ai migranti

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A distanza di un anno ritorna la polemica. Per il secondo anno consecutivo gli studenti delle classi 3^, 4^ e 5^ dell’IIS “Q. Sella” saranno impegnati nel progetto “Condividere la cultura. Da studente a studente”, ovvero dovranno insegnare principi di informatica ai richiedenti asilo. Scontata la nuova presa di posizione di Lega Nord che contesta non tanto il fatto in sé ma la circostanza che si tratta di un progetto di alternanza scuola lavoro, un programma ideato per avvicinare gli studenti al proprio futuro professionale. Dunque – è la contestazione leghista – cosa c’entra questo con l’insegnamento dell’informatica ai richiedenti asilo?
«Ci pare che questo progetto – affermano il segretario provinciale Michele Mosca e quello giovanile Alessio Ercoli – nulla abbia a che fare con le direttive ministeriali, sembra infatti di assistere ad un’inversione dei ruoli, ovvero non è lo studente che va in azienda per confrontarsi con il mondo del lavoro e fare un esperienza formativa sotto il diretto controllo di un tutor, ma è esattamente il contrario, lo studente diventa professore al servizio – gratuito – di un altro soggetto».
Come detto la questione era emersa già un anno fa, coinvolgendo sempre lo stesso istituto di via Fratelli Rosselli. Non potendo fermare l’iniziativa, la Lega chiede che gli studenti interessati vengano retribuiti come dei prestatori d’opera in quanto si tratterebbe di una vera e propria esperienza professionale.
«Fermo restando la libertà di scelta di ognuno ed in attesa di avere dei chiarimenti da parte del dirigente Spagnolo – continuano i due esponenti politici – riteniamo che il modo in cui viene presentato agli allievi il progetto sia quantomeno ambiguo e ai limiti delle disposizioni legislative, invitiamo pertanto le Cooperative e l’Istituto Sella, se intendono proseguire su questa strada a considerare gli allievi come dei veri e propri dipendenti assicurandoli presso l’INAIL, contro i danni da responsabilità civile e garantendo loro la formazione di base relativa alla salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro in relazione alla mansione che andranno a ricoprire. In alternativa, sarebbe opportuno chiamare le cose con il loro nome e smetterla con questo servilismo nei confronti delle cooperative che percepiscono una quota di 35 euro per ogni migrante ospitato nelle strutture e a cui le stesse dovrebbero mettere a disposizione corsi di alfabetizzazione e percorsi vari per migliorarne l’integrazione».

«L’alternanza scuola-lavoro – è la conclusione di Lega Nord- prevede inoltre che i ragazzi siano accolti in “ambienti di apprendimento favorevoli alla loro crescita”, mentre registriamo che in questo progetto non si prospetta né un apprendimento in quanto sono gli studenti che insegnano qualcosa che sanno già ai richiedenti asilo, né una crescita, poiché così facendo non traggono un quid in più»,

A distanza di un anno ritorna la polemica. Per il secondo anno consecutivo gli studenti delle classi 3^, 4^ e 5^ dell’IIS “Q. Sella” saranno impegnati nel progetto “Condividere la cultura. Da studente a studente”, ovvero dovranno insegnare principi di informatica ai richiedenti asilo. Scontata la nuova presa di posizione di Lega Nord che contesta non tanto il fatto in sé ma la circostanza che si tratta di un progetto di alternanza scuola lavoro, un programma ideato per avvicinare gli studenti al proprio futuro professionale. Dunque – è la contestazione leghista – cosa c’entra questo con l’insegnamento dell’informatica ai richiedenti asilo?
«Ci pare che questo progetto – affermano il segretario provinciale Michele Mosca e quello giovanile Alessio Ercoli – nulla abbia a che fare con le direttive ministeriali, sembra infatti di assistere ad un’inversione dei ruoli, ovvero non è lo studente che va in azienda per confrontarsi con il mondo del lavoro e fare un esperienza formativa sotto il diretto controllo di un tutor, ma è esattamente il contrario, lo studente diventa professore al servizio – gratuito – di un altro soggetto».
Come detto la questione era emersa già un anno fa, coinvolgendo sempre lo stesso istituto di via Fratelli Rosselli. Non potendo fermare l’iniziativa, la Lega chiede che gli studenti interessati vengano retribuiti come dei prestatori d’opera in quanto si tratterebbe di una vera e propria esperienza professionale.
«Fermo restando la libertà di scelta di ognuno ed in attesa di avere dei chiarimenti da parte del dirigente Spagnolo – continuano i due esponenti politici – riteniamo che il modo in cui viene presentato agli allievi il progetto sia quantomeno ambiguo e ai limiti delle disposizioni legislative, invitiamo pertanto le Cooperative e l’Istituto Sella, se intendono proseguire su questa strada a considerare gli allievi come dei veri e propri dipendenti assicurandoli presso l’INAIL, contro i danni da responsabilità civile e garantendo loro la formazione di base relativa alla salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro in relazione alla mansione che andranno a ricoprire. In alternativa, sarebbe opportuno chiamare le cose con il loro nome e smetterla con questo servilismo nei confronti delle cooperative che percepiscono una quota di 35 euro per ogni migrante ospitato nelle strutture e a cui le stesse dovrebbero mettere a disposizione corsi di alfabetizzazione e percorsi vari per migliorarne l’integrazione».

«L’alternanza scuola-lavoro – è la conclusione di Lega Nord- prevede inoltre che i ragazzi siano accolti in “ambienti di apprendimento favorevoli alla loro crescita”, mentre registriamo che in questo progetto non si prospetta né un apprendimento in quanto sono gli studenti che insegnano qualcosa che sanno già ai richiedenti asilo, né una crescita, poiché così facendo non traggono un quid in più»,

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