Attualità
Le nuove regole anti-Coronavirus che riguardano il mondo dello sport
Obbligo di vaccino per gli atleti di tutte le squadre. Il mancato rispetto regole è punito con una multa che va da 400 a 1.000 euro
Sono entrate in vigore alcune nuove norme relative allo sport adottate per fronteggiare il nuovo dilagare della pandemia.
Tutti gli atleti impegnati negli sport di squadra (calciatori, rugbisti, pallavolisti, giocatori di pallacanestro, eccetera…) dovranno vaccinarsi o essere guariti dal Covid negli ultimi sei mesi per proseguire la loro attività, indipendentemente da quale sia il colore della regione di residenza. Lo stesso discorso vale per chi va a sciare.
E’ infatti obbligatorio il green pass rafforzato, o super green pass, per l’ingresso e l’utilizzo di “impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici, piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto”.
E’ quando emerse nell’ultimo decreto promulgato dal Consiglio dei Ministri, dove si è deciso di dare un nuovo e forte impulso alla campagna vaccinale.
Appunto dal 10 gennaio era previsto che il green pass rafforzato diventasse obbligatorio in piscine, palestre e sport di squadra al chiuso, ora la prescrizione diventa generale senza la divisione outdoor/indoor. Quindi il problema nel caso dei calciatori, ad esempio, non è più la frequentazione di una palestra o di uno spogliatoio, ma la stessa attività sul campo. Un provvedimento che va dai campioni della serie A all’ultima categoria degli amatori.
Il mancato rispetto regole è punito con una multa che va da 400 a 1.000 euro, sanzione che potrà essere aumentata fino a un terzo se il mancato rispetto avviene con l’utilizzo di un veicolo. Qualora sia previsto, potrà anche arrivare una chiusura temporanea di impianti sportivi, pure se privati, palestre, piscine e centri termali per un periodo da cinque a trenta giorni.
Il documento prevede poi una nuova riduzione delle capienza del pubblico all’interno degli impianti per assistere a un evento sportivo: è consentito un massimo del 50% per ciò che concerne gli impianti all’aperto e un massimo del 35% per gli impianti al chiuso. Per accedere alle impianti stessi sarà necessario esibire il green pass rafforzato e indossare la mascherina ffp2 per tutta la durata dell’evento.
Il ritorno in campo degli atleti dopo il Covid
Quasi contemporaneamente la Federazione Medico Sportiva Italiana ha elaborato il nuovo protocollo “Return To Play” per la ripresa dell’attività sportiva per gli atleti risultati positivi e guariti dal Covid-19.
Il protocollo è stato aggiornato in base alle più recenti evidenze medico-scientifiche in relazione all’infezione da SARS-CoV-2, che dimostrano come le complicanze cardiache (in particolare, la mio-pericardite) siano rare nei giovani atleti e si risolvano in genere favorevolmente in tempi relativamente brevi, anche in considerazione del fatto che gli atleti sono soggetti sani, essendo stati sottoposti periodicamente a screening per idoneità agonistica ai sensi della legislazione italiana.
Il documento, in linea con le più recenti decisioni assunte dal Governo contro la diffusione dei contagi da Covid-19, tiene conto del mutato contesto sanitario nazionale e dell’avanzamento della campagna vaccinale. L’obiettivo, in accordo con il Coni, è quello di favorire la ripresa dell’attività sportiva dopo infezione da SARS-CoV-2 in condizioni di sicurezza per l’atleta, senza ulteriore aggravio del Sistema Sanitario Nazionale – già molto impegnato nella gestione dell’emergenza pandemica – e limitando gli esami diagnostici necessari e, di conseguenza, i costi a carico delle famiglie.
Sono stati, perciò, identificati i soli approfondimenti diagnostici essenziali, circoscritti in relazione all’età, alla presenza o meno di patologie individuate come fattori di rischio, allo status vaccinale, oltreché allo stadio clinico della malattia, nel massimo rispetto della tutela della salute degli atleti.
L’aspetto legislativo rimane di competenza del Ministero della Salute, unitamente al Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Comitato Olimpico Nazionale Italiano.
Tra le modifiche principali c’è l’attesa riduzione delle tempistiche relative all’esecuzione della visita medica post-Covid. Gli asintomatici o paucisintomatici appartenenti ai campionati di interesse nazionale (anche serie D ed Eccellenza) potranno essere sottoposti alla visita immediatamente riscontrata la negatività, mentre per gli atleti dei campionati dilettantistici bisognerà attendere sette giorni. Comunque un’ampia riduzione rispetto alle tempistiche precedenti.
red.sp.
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