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Lauretana apre un nuovo centro nel Biellese

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Un nuovo centro stoccaggio della ditta Lauretana.
Un salone  è appena stato realizzato in via Graglia a Occhieppo superiore. Pare che la famosa azienda biellese produttrice di  acqua minerale abbia voluto spostare il centro stoccaggio in pianura, o quasi, se si pensa che la ditta si trova sopra al Santuario di Graglia.

Un nuovo centro stoccaggio della ditta Lauretana.
Un salone  è appena stato realizzato in via Graglia a Occhieppo superiore. Pare che la famosa azienda biellese produttrice di  acqua minerale abbia voluto spostare il centro stoccaggio in pianura, o quasi, se si pensa che la ditta si trova sopra al Santuario di Graglia.
   Certo, molte difficoltà di trasporto verrebbero a meno, visto che enormi Tir, tutti i giorni si trovano costretti a transitare lungo le vie di Graglia, poi, da ben otto anni, da quando la tangenziale ha subìto uno smottamento, la situazione è nettamente peggiorata, i mezzi pesanti attraversando lungo le strade del centro paese, per via delle tonnellate di massa, rischiano di provocare danni alle strutture.
    Allo stato attuale le cose stanno così. Di centro stoccaggio si parla, ma il vice sindaco di Occhieppo Superiore Pier Giuseppe Bicego ha una versione dei fatti forse un po’ diversa: «A me risulta – spiega – che la ditta Lauretana inizialmente avesse voluto realizzare il nuovo capannone per adibirlo a piccolo deposito. In seguito invece, sono venuto a conoscenza che si trattava di un centro di stoccaggio. Come amministrazione comunale siamo molto contenti. La presenza di una ditta autorevole come Lauretana  sul nostro territorio è sicuramente un valore aggiunto. Sullo stesso terreno, fino a qualche mese fa sorgeva una struttura, se tale la  si poteva definire, del tutto inguardabile. Era una specie di catafalco fatiscente. Da li, anni fa  sarebbe dovuta sorgere la sfilacciatura Canova, struttura poi mai portata a termine. dunque – continua Bicego – ora, grazie al salone della Lauretana, anche l’impatto visivo è molto gradevole. La legge prevede che, quando dei mezzi pesanti  – conclude  – transitano quotidianamente su di un territorio, vista la loro mole e l’ipotesi che possano, a lungo andare  deteriorare il manto stradale, l’azienda interessata debba pagare al Comune una quota inerente appunto all’utilizzo della strada. Se così fosse, nelle nostre casse entrerebbe anche qualche soldino».
Mauro Pollotti
   

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