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L’acqua resta pubblica: è la decisione del commissario

Ramella: «Si è realizzato quello per cui ho sempre lavorato. Ora tocca alle partecipate dimostrare capacità»

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L’acqua resta pubblica: è la decisione del commissario. Venerdì scorso era il giorno della decisione: gestione pubblica dell’acqua oppure mista con il coinvolgimento dei privati?

E la scelta, come voleva Biella, è ricaduta sul consorzio Bcv (Biella, Casale, Vercelli). Interamente formato dalle società partecipate e quindi guidate dalle amministrazioni locali. Insomma, niente acqua ai privati.

La scelta è stata annunciata a Vercelli, dal commissario Andrea Fluttero. Era incaricato di esaminare la situazione all’interno del comprensorio delle città e sulla base di questo lavoro, protrattosi a lungo, ha tirato le somme. Con un risultato che lunedì è stato consegnato sul tavolo del presidente della Regione, Alberto Cirio. Che peraltro era rappresentato a Vercelli dall’assessore regionale all’ambiente Matteo Marnati.

L’acqua resta pubblica: è la decisione del commissario

Alla fine ha prevalso la linea sostenuta in particolare dal Biellese e cioè “l’acqua pubblica”. Mentre soprattutto il Vercellese aveva sostenuto un sistema misto, con il coinvolgimento dei privati.

La vicenda però è tutt’altro che conclusa. Dopo la ratifica da parte di Cirio, comincerà un lungo cammino verso il passaggio dalle linee di principio all’attuazione pratica. Passando per una verifica costante e complessiva della funzionalità.

In altre parole l’attuale consorzio Bcv dovrà diventare una vera società. Con le caratteristiche richieste dalle indicazioni di legge e dal quadro normativo riguardante il settore specifico. Il tempo a disposizione sarà di due anni. Che potrebbero sembrare molti, ma bisogna sempre fare i conti con la mole di lavoro burocratico da portare a termine.

«In realtà questo percorso l’abbiamo iniziato da tempo – commenta il sindaco di Biella, Marzio Olivero, presente a Vercelli -. Tant’è vero che da novembre dell’anno scorso Bcv Acque è diventato una Spa a tutti gli effetti. Un passaggio in mancanza del quale non sarebbe stato possibile partecipare a questa “competizione”. Nella quale, è bene ricordarlo, c’è in ballo molto di più di un sistema di gestione ma un principio. Quello sul quale abbiamo insistito sempre: l’acqua è un bene primario e deve restare un patrimonio di tutti».

Il sostegno al sindaco

Olivero poche settimane fa aveva anche chiamato a raccolta i sindaci biellesi a sostegno di questa linea. Che ha trovato d’accordo praticamente tutti.

A Vercelli era presente anche il presidente della Provincia, Emanuele Ramella Pralungo. Che richiama l’attenzione sul fatto che non è ancora stato scritto l’ultimo capitolo della vicenda. «Con questa scelta si è concretizzato tutto quello per cui io ho sempre lavorato in questi anni. Anche quando altri tentennavano. Ora però le società partecipate dalle pubbliche amministrazioni devono dimostrare di essere all’altezza del compito. E di avere le capacità per portare a termine il percorso con le richieste a cui si deve ottemperare. Una responsabilità che riguarda ovviamente chi le amministra».

In altre parole il principio è salvo ma ora la politica deve fare in modo che si possa applicare tagliando definitivamente il traguardo. Entro due anni.
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