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La variante Delta prende il largo, la curva torna a salire in Europa: dove (e come) aumentano i contagi

Grandi tinori per chi sta prenotando le vacanze

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La variante Delta prende il largo e i casi riprendono a salire in molti Stati europei. In Gran Bretagna nelle ultime 24 ore si sono registrati 27.334 nuovi casi secondo i dati diffusi dal governo e nove persone hanno perso la vita per complicanze da Covid-19. Dal 29 giugno al 5 luglio, quindi, si è registrato un aumento di oltre il 53 per cento dei casi rispetto ai sette giorni precedenti. Continuano a crescere anche gli ospedalizzati: nella settimana tra il 23 giugno 2021 e il 29 giugno sono  stati ricoverati 1.953 pazienti, in aumento del 24,2% rispetto ai 7 giorni precedenti. Se è vero che le ospedalizzazioni crescono più lentamente dei contagi, e questo testimonierebbe l’efficacia dei vaccini, la situazione viene monitorata con estrema attenzione dalle autorità sanitatarie d’oltremanica. Prosegue intanto la campagna vaccinale, con 45,35 milioni di persone che hanno ricevuto la prima dose del vaccino e 33,73 milioni (circa la metà degli abiatanti) anche la seconda.

Regno Unito: il 19 luglio addio restrizioni (nonostante i contagi)

Nonostante tutto, il premier Boris Johnson ha confermato in conferenza stampa l’intenzione di sollevare le ultime restrizioni anti covid il prossimo 19 luglio in tutta l’Inghilterra. Mascherine e rispetto delle distanze non saranno più obbligatori, così come saranno abolite la regola delle sei persone per gli incontri nelle case private e le direttive per il lavoro da casa. Un’ultima verifica verrà fatta il 12 luglio prima di dare il via libera. Johnson è deciso ad andare avanti con il sollevamento delle restrizioni, malgrado continuino a crescere i contagi a causa della diffusione della variante delta.

Secondo il premier ciò è possibile perché il successo della campagna vaccinale ha indebolito il legame fra numero dei casi e decessi. Johnson ha però avvertito che vi sono previsioni di arrivare fino a 50mila casi al giorno a fine mese e che “bisogna purtroppo riconciliarsi con l’idea di altri morti di covid”.

L’aumento notevole dei contagi da coronavirus in Spagna

Contagi in deciso aumento anche in Spagna, che a differenza del Regno Unito (come d’altra parte è avvenuto in tutti gli Stati Ue) ha usato prevalentemente Pfizer e molto meno i vaccini a vettore virale (J&J e AstraZeneca). Come spiegano i quotidiani spagnoli si può ormai parlare a tutti gli effetti di un’altra ondata che però sta colpendo in maniera particolare i più giovani. Secondo El Pais l’occupazione dei posti letto è aumentata del 9% in una settimana, mentre i contagi salgono ormai senza sosta (e ad un ritmo forsennato) da ormai 10 giorni. In particolare da venerdì sono stati registrati 32.607 nuovi casi di coronavirus. Si tratta di un aumento dell’85 per cento rispetto allo scorso fine settimana, secondo quanto riferiscono fonti governative. Il tasso di infezione tra le persone di età compresa tra i 20 e i 29 anni negli ultimi 14 giorni è di 640 su 100mila persone, tre volte più della media nazionale.

 

La situazione in Francia: “Corsa contro il tempo”

Nelle ultime 24 ore in Francia sono stati invece registrati 2.549 nuovi casi positivi al Covid-19. Molti meno rispetto ai dati inglesi e spagnoli, ma comunque circa 5 volte i casi riportati ieri in Italia. Il ministero della Salute francese ha fatto sapere che si sono registrati 9 morti in più, portando il totale dei decessi dall’inizio della pandemia a 111.190. Il tasso di positività negli ultimi 7 giorni si è attestato allo 0,8%, dunque ancora molto basso. Benché sia ancora lieve, la risalita dei casi preoccupa le autorità sanitarie. “L’esempio inglese dimostra che una nuova ondata è possibile già alla fine del mese di luglio” ha twittato il ministro della Sanità francese, Olivier Véran. “Possiamo limitarla e limitare l’impatto sanitario con i gesti precauzionali, i vaccini”. Questa settimana, ha rilevato Véran, “4,1 milioni di persone sono state vaccinate di cui 1,2 milioni con una prima dose. E’ un record. Ma dobbiamo andare ancora più velocemente. E’ una corsa contro il tempo quella che il nostro Paese affronta”.

In Italia contagi ancora bassi, ma la discesa si è arrestata

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), segnala che i casi sono aumentati più del previsto anche in Belgio, Danimarca, Finlandia, Grecia, Irlanda, Norvegia e Portogallo.

Quanto all’Italia, la situazione è ancora positiva, ma va registrato il fatto che la discesa dei casi si è fermata e ora la curva sembra leggermente risalire. Ieri sono stati registrati  485 casi, ma il lunedì precedente erano stati 389. “Per dodici settimane consecutive avevamo assistito a una discesa costante e inesorabile” ha spiegato ieri il fisico  Roberto Battiston. “La settimana che si è conclusa sabato, invece, ha fatto registrare una quantità di nuovi infetti sostanzialmente uguale alla settimana precedente”. Colpa della variante Delta? “Dal mio punto di vista è possibile e anche probabile. Sembra che questa diffusione cominci ad essere visibile anche nel numero di nuovi infetti. La seconda ondata si è esaurita, ma è troppo presto per dire se la terza è in incubazione. Certo è un segnale cui va prestata grande attenzione”.

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