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La strage dei cinghiali ha già “fruttato” 100mila euro

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Nei tre mesi di apertura della caccia, gli appassionati biellesi della doppietta hanno ucciso 340 cinghiali. 

Nei tre mesi di apertura della caccia, gli appassionati biellesi della doppietta hanno ucciso 340 cinghiali. Chiusa la stagione venatoria, nei restanti nove i capi abbattuti dal personale debitamente autorizzato sono stati appena 24. Così, per risolvere il problema del sovrannumero dei porcastri, i cacciatori chiedono che il periodo di caccia venga allungato. Ma la Regione non ci sta.

Questo è quanto emerso venerdì mattina in Provincia nel corso della riunione appositamente convocata per discutere ed esaminare il problema dell’elevata presenza di cinghiali nel Biellese.

Secondo i dati resi noti nel corso della riunione, i cacciatori biellesi hanno messo il massimo impegno nella guerra ai cinghiali superando ampiamente la quota di trecento esemplari uccisi. I risultati ottenuti hanno anche un certo riscontro economico considerando che la carne di un capo abbattuto vale circa 300 euro (il “giro d’affari” complessivo è dunque intorno ai centomila euro).

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