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“La stazione di Santhià è ormai al degrado”

La denuncia del consigliere comunale Alessandro Caprioglio

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persona travolta da un treno

“La stazione di Santhià è ormai al degrado”

“La stazione di Santhià è ormai al degrado”

La stazione ferroviaria di Santhià torna al centro del dibattito pubblico, e questa volta con toni particolarmente duri. Il consigliere comunale Alessandro Caprioglio ha infatti inviato nuove richieste formali a RFI e alla Regione Piemonte denunciando una situazione “mai così degradata” e contestando in modo netto “l’assenza di qualunque riscontro concreto” agli impegni assunti negli ultimi due anni.

Caprioglio ricorda come RFI, con una comunicazione ufficiale datata 9 gennaio 2024, avesse dichiarato concluso il Progetto Definitivo degli interventi previsti per la stazione e annunciato la pubblicazione della gara entro febbraio dello stesso anno. I lavori, secondo quanto riportato da RFI, sarebbero dovuti partire nel primo semestre del 2025, con un intervento complessivo che avrebbe riguardato ascensori, marciapiedi, pensiline, sottopasso, illuminazione e informazione al pubblico, per una durata complessiva prevista di due anni. “A oggi – afferma Caprioglio – non è stato avviato nulla. Nessun cantiere, nessuna gara pubblicata, nessuna comunicazione di ritardi. Siamo di fronte a una distanza inaccettabile tra ciò che è stato messo per iscritto e ciò che realmente accade.”

Intanto le condizioni della stazione continuano a peggiorare. Il sottopasso, descrive il consigliere, è ormai in uno stato indecoroso, l’illuminazione è insufficiente, gli indicatori informativi sono guasti da mesi, le pensiline appaiono danneggiate e gli impianti antincendio risultano obsoleti, “legati con catene e lucchetti, come se fossero reperti da museo”. Le aree esterne mostrano abbandono e incuria, tra rifiuti, scarpate invase dalle erbacce e zone che rappresentano un potenziale rischio per la sicurezza di pendolari, studenti, anziani e turisti. La totale assenza di ascensori rende inoltre impraticabile l’accesso ai marciapiedi per persone con disabilità, famiglie con passeggini e cicloturisti della Via Francigena e della Ciclovia di Oropa, oltre ai tanti viaggiatori diretti al Carnevale Storico di Santhià.

Il consigliere ricorda che non si tratta di una battaglia recente. Già nel 2023 aveva scritto al Presidente della Regione Alberto Cirio e all’Assessore Marco Gabusi per segnalare un quadro di abbandono estetico e funzionale, dai vetri rotti mai sostituiti ai magazzini pericolanti, dalle infiltrazioni nei sottopassi alla mancanza degli ascensori, all’epoca già predisposti ma non installati. “In due anni – commenta – non solo nulla è cambiato: tutto è peggiorato. Santhià è stata completamente dimenticata.”

 

 

 

Accanto alle richieste istituzionali, Caprioglio interviene anche sul piano politico dopo il video diffuso dall’Amministrazione comunale: “Il Sindaco e il Vice hanno finalmente scoperto dov’è la stazione ferroviaria di Santhià. Peccato che abbiano sentito l’esigenza di farlo solo per girare uno spot. Ma sorge una domanda semplice: chi rappresentano in quello spot? L’opposizione a loro stessi? Sono infatti loro che amministrano la città da quindici anni. Oggi inscenano una denuncia contro una situazione che hanno lasciato così per tre mandati.”

 

Per il consigliere, il video è “un teatrino che sottrae tempo e risorse”, mentre i problemi reali restano irrisolti. “Santhià non ha bisogno di passerelle né di scenografie davanti alle telecamere. Servirebbe un’ordinanza seria, concreta, immediata. Non un video promozionale. Tranquilli: prima o poi l’ordinanza arriverà… magari insieme al Frecciarossa, quando deciderà – forse – di fermarsi.”

Al di là della polemica politica, il nodo centrale resta la richiesta di interventi urgenti e la necessità, secondo Caprioglio, di ristabilire un rapporto di fiducia con utenti e cittadini. “La distanza tra le promesse ufficiali e la realtà è ormai intollerabile. Santhià merita una stazione moderna, sicura e decorosa. Chiedo alla Regione e a RFI risposte scritte, tempi certi e azioni immediate. Il territorio non può più aspettare.”

 

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