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La promessa di un sussidio provoca lunghe code in Comune

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La crisi c’è ancora e si sente. O almeno è quello che viene da pensare osservando le lunghe code che si sono formate negli ultimi giorni presso gli uffici comunali. Il motivo? Il sussidio Sia, Sostegno per l’inclusione attiva.
Si tratta di una misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un aiuto economico alle famiglie in condizioni disagiate nelle quali almeno un componente sia minorenne oppure sia presente un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata. 

La crisi c’è ancora e si sente. O almeno è quello che viene da pensare osservando le lunghe code che si sono formate negli ultimi giorni presso gli uffici comunali. Il motivo? Il sussidio Sia, Sostegno per l’inclusione attiva.
Si tratta di una misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un aiuto economico alle famiglie in condizioni disagiate nelle quali almeno un componente sia minorenne oppure sia presente un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata.

Un contributo compreso tra gli 80 e i 400 euro al mese, a seconda del numero dei componenti della famiglia che ne beneficia. Soldi che in tempi difficili fanno gola a molti. In poche ore gli sportelli dedicati sono stati letteralmente presi d’assalto dai cittadini, tanto che il Comune di Biella, sulla propria pagina Facebook, ha invitato la cittadinanza alla calma.

«Sono davvero tanti – spiega l’assessore alle Politiche Sociali di Palazzo Oropa, Francesca Salivotti – gli abitanti che si sono rivolti ai nostri uffici per chiedere informazioni al riguardo e per presentare la domanda. L’appello sulla pagina social del Comune è stato fatto perchè la misura non ha scadenza. Chi è interessato può venire quando vuole»,

Accedere al sussidio non è facile. I requisiti, infatti, sono piuttosto stringenti. Per prima cosa occorre avere un Isee inferiore o uguale a 3mila euro. Il valore complessivo degli altri trattamenti economici percepiti (previdenza, indennità, assistenza) deve essere inferiore a 600 euro mensili. Nessun componente della famiglia deve possedere autoveicoli immatricolati la prima volta nei 12 mesi antecedenti la domanda oppure di cilindrata superiore a 1.300. Inoltre, non può accedere al Sia chi è già beneficiario della Naspi, dell’Asdi o di altri strumenti di sostegno al reddito dei disoccupati.

«Molte persone – prosegue l’assessore Francesca Salivotti – fanno richiesta, ma a conti fatti poi non sono in possesso di tutti i requisiti». Per riuscire ad ottenere il sussidio serve una valutazione di almeno 45 punti (il massimo è 100). Il punteggio tiene conto dei carichi familiari, della situazione economica e lavorativa. Sono favoriti i nuclei con più figli (specialmente se piccoli), quelli con un genitore solo oppure le famiglie in cui sono presenti persone con disabilità grave o non autosufficienti.

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