Attualità
La piccola Matilda ha scoperto il paradiso…
Ecco finalmente… sono incinta dopo cinque anni un’altra attesissima gravidanza, più che voluta e desiderata. Se è una femmina si chiamerà Matilda… Che emozione ridare questa notizia, dire al mondo che sta per arrivale lei… talmente tanta è la felicita che non mi accorgo di essere dentro a un incubo: minacce d’aborto. Continuo a ripetermi che non posso perderla, prego e piango perché non accada, ogni giorno diventa uno in più. La gravidanza che ricordavo, quella del mio Tommy, era proprio solo un ricordo, questa era complicata e paurosa, ero spaventata.
Ecco finalmente… sono incinta dopo cinque anni un’altra attesissima gravidanza, più che voluta e desiderata. Se è una femmina si chiamerà Matilda… Che emozione ridare questa notizia, dire al mondo che sta per arrivale lei… talmente tanta è la felicita che non mi accorgo di essere dentro a un incubo: minacce d’aborto. Continuo a ripetermi che non posso perderla, prego e piango perché non accada, ogni giorno diventa uno in più. La gravidanza che ricordavo, quella del mio Tommy, era proprio solo un ricordo, questa era complicata e paurosa, ero spaventata.
Arriva il 27 febbraio 2014 sono all’Esselunga che faccio la spesa quando ho un forte dolore alla schiena, corro in Ospedale dove mi ricoverano per una dilatazione dei reni, nulla di così grave ma necessito di un piccolo intervento per introdurre uno stent nei reni, sono di 34 settimane, la bimba si muove e non capisco, qualcuno mi parla di farla già nascere, altri dicono che è troppo presto, sono invasa dalla consapevolezza che non so cosa sarà di noi.
Basta, ho bisogno di fidarmi di qualcuno che mi dica facciamo così… e prendo la decisione, firmo e me ne vado… Vado a Borgosesia dove mi aspetta il mio dottore (dott. Enrico Negrone) sono le 19 e lui mi ha aspettato, dopo la visita mi accompagna in stanza, mi accende la tv e mi dice di stare tranquilla che tutto andrà bene per me e la mia Matilda… Passano i giorni con una terapia al braccio ma senza stent nei reni qui sto veramente bene il reparto è tranquillissimo, tutto lo staff medico si prende cura di me e delle altre pazienti, mi sono sentita coccolata e tranquilla.
Una sera come da sua abitudine il dott. Negrone urlava simpaticamente il mio nome dal suo studio, arriva nella mia camera e mi dice: domani ti spancio… siamo pronti sono entrata della 36° settimana ci siamo è ora.
Sono le 10.55 del 10 marzo 2014 quando la nostra vita si completa, nasce Matilda Anna, pesa 2300g ed è bellissima, assomiglia a me… mio marito Filippo la tiene in braccio, con gli occhi inondati di lacrime, mi portano subito Tommaso e finalmente ho la mia famiglia. Passano undici mesi e inizio ad avere strani sentori perché Matilda non inizia a gattonare né a provare ad alzarsi in piedi o a parlare… e da qui inizia la nostra avventura. Passato l’anno Matilda inizia con la motricità in Ospedale, non cammina, è tutto a posto ma proprio non va, si aggiungono immaturità e problemi caratteriali, tutti intorno a me continuano a ripetermi che non è niente che è ancora piccola ma io sapevo di non dover dormire su tutto questo così vado a fondo finché dall’Ospedale ci mandano in un paradiso dal nome spaventoso, “Domus Laetitiae” … subito è un macigno sul cuore. Poi arriva il primo venerdì e io e la mia bimba conosciamo un vero angelo di nome Federica che ci accoglie nella sua stanza con Peter Pan all’ingresso, la mia Mati viene invasa da bolle di sapone e da lì iniziamo la terapia ogni venerdì. Matilda ora cammina e parla, piano per volta abbiamo raccolto i frutti del lavoro fatto e la cosa strabiliante è che lei non si è mai accorta di niente, ha sempre e solo giocato.
È un posto magico quello, ed è proprio qua nel nostro territorio, vicino a noi ma così lontano a volte, quando non si sa o non si vuole sapere, pieno di angeli che mettono a disposizione la propria professionalità ma prima di tutto il loro cuore, perché sì, loro lavorano proprio con il cuore.
Oggi posso augurare a mia figlia un buon inizio alla scuola materna, perché sono una mamma sicura e serena, perché grazie a Federica e al suo staff ho la consapevolezza che mia figlia sta bene ed è pronta…
Forza Matilda e grazie di cuore al paradiso…
Monica Curatolo
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