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La lingua italiana dei segni è ancora in difficoltà

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Con il ritorno delle “giornate scuole aperte”, gli open day dedicati alla presentazione dei piani formativi che si terranno da mercoledì prossimo fino a metà mese, l’Istituto comprensivo di Cossato ritorna sotto i riflettori della cronaca con il progetto della Lingua Italiana dei Segni – Lis – e la costante mancanza di fondi a sostegno.

Con il ritorno delle “giornate scuole aperte”, gli open day dedicati alla presentazione dei piani formativi che si terranno da mercoledì prossimo fino a metà mese, l’Istituto comprensivo di Cossato ritorna sotto i riflettori della cronaca con il progetto della Lingua italiana dei segni, Lis, e la costante mancanza di fondi a sostegno.

Gli Amministratori comunali, all’unisono, ne ribadiscono la valenza. Il consigliere Marco Barbierato nel corso dell’ultima assemblea comunale ha fatto notare che il destino della Lis dipende dal rapido sblocco dei fondi regionali.

“Ho chiesto di attivarsi e di procedere a perorare la causa, su cui già è al lavoro anche il consigliere Vittorio Barazzotto – dice -. L’assessore Pier Ercole Colombo invece si è impegnato a organizzare una delegazione, aperta anche alle minoranze, che vada in Regione. Attendiamo che parta, pronti ad attivarci come sempre. Sulla Lis, Cossato deve lottare con una sola voce”.

Intanto, nei giorni scorsi, il ministero dell’Istruzione ha previsto di stanziare 25 mila euro a favore della campagna “Yes We Lis”, che sostiene la scuola.  “E’ un segnale forte di sensibilità da parte del ministro Stefania Giannini che, come preannunciato durante il nostro viaggio a Roma dello scorso maggio, ha così dato seguito alle promesse – fanno sapere i membri della lista consiliare Cossato futura, Marco Abate, Mariano Zinno e Alessio Bego -.  E’ un primo passo nella direzione del riconoscimento della Lis come lingua ufficiale dei ragazzi sordi, ma soprattutto è un aiuto concreto che giunge proprio nel momento in cui il progetto rischia di sparire per mancanza di fondi.

“La campagna ha avuto il merito di mettere in evidenza la bontà del progetto e di segnalare i problemi con cui è costretto a convivere da sempre e, a quanto pare, ha fatto breccia nel cuore del Ministro. Ora non resta che sperare che a questo primo e decisivo passo ne seguano molti altri”.

Anna Arietti

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