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La fotografia di Corradino che si “inchina” a Salvini? Tanti l’hanno usata, pochi hanno chiesto il permesso

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La fotografia di Corradino che si “inchina” a Salvini? Tanti l’hanno usata, pochi hanno chiesto il permesso

Metti il ministro più amato e odiato del Paese e il candidato sindaco del suo partito che si inginocchia di fronte a lui, nel clima rovente della campagna elettorale. Poi scatta. Avrai la foto della settimana.
Ha fatto il giro del web e dei giornali l’immagine dell’inchino di Claudio Corradino al cospetto di Matteo Salvini, pubblicata dal biellese Davide Corona sul proprio profilo Facebook. Immancabili le polemiche, non solo a livello locale, ma anche nazionale. Con buona pace dell’autore, che avrebbe preferito forse un minore clamore.
Il sessantenne di Occhieppo Inferiore, fotografo amatoriale da anni, ha vissuto questa improvvisa notorietà della sua “creatura” con sentimenti contrastanti: da un lato la soddisfazione di vederla pubblicata anche su testate importanti, dall’altro la frustrazione e la rabbia per come la vicenda si è evoluta.
«In tanti l’hanno presa e utilizzata senza nemmeno chiedermi il permesso – racconta -. Un conto è condividere il mio post su Facebook, dove rimane il riferimento all’autore, un altro è salvarla e ripubblicarla sui social network o sui media nazionali. Un altro ancora farne materiale da propaganda elettorale».
La foto, infatti, è finita sulle pagine di tanti giornali – come la Repubblica e il Corriere – e addirittura sulla Rai, in prima serata, nel corso della trasmissione “Parole”, condotta da Massimo Gramellini. È stata ripresa addirittura da una testata in lingua araba.
Non tutte le redazioni, però, hanno chiesto l’autorizzazione (“nessuna in modo formale”, precisa Corona); qualcuna, inoltre, non ha citato l’autore. Stesso discorso vale per diversi esponenti politici locali. Corona non ha gradito, non tanto per un discorso economico, quanto per una questione di rispetto.
«Mi ha dato fastidio che tutto mi sia passato un po’ sopra la testa – spiega -. Il primo giornalista a domandarmi il permesso di utilizzarla per un articolo, uno dei pochi, è stato Roberto Pietrobon. Lui si è comportato in modo corretto. Poi la foto ha iniziato a “girare”. Tanti l’hanno usata per fare propaganda, senza nemmeno interpellarmi. Questa cosa mi scoccia, perché non faccio politica e non voglio essere etichettato. Mi limito a pubblicare le mie foto sul mio profilo e a fare un po’ di satira».
Come in questo caso, dove l’immagine era accompagnata dal commento sarcastico “il capitano e il sergente”. Sulla sua bacheca se ne vedono anche altre del comizio di Salvini a Biella, tutte con didascalie ironiche. Quando il suo obbiettivo si sofferma sullo stesso Corradino insieme a Giacomo Moscarola, ad esempio, il titolo diventa “il sergente e il soldatino”, continuando a giocare sull’idea della scala gerarchica. Ma non si tratta solo di politica, sulla sua pagina c’è di tutto, sempre all’insegna dell’ironia.
Tralasciando le polemiche, le incomprensioni e i dissapori derivati dalla vicenda, a Corona rimane la soddisfazione per il successo riscosso dall’immagine: «Se una mia foto piace a tanti, sono contento. Questa però – conclude con una battuta, ricordando il momento immortalato dalla sua Reflex – è pure brutta, perché è venuta mossa: mi stavo girando e ho visto solo all’ultimo che Corradino si stava inginocchiando… Insomma, non è una di quelle foto da stampare e appendere in casa…».
m.f.

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