Attualità
Invalida non può accedere alla tomba del figlio: «Spiace dirlo ma questo non è un mondo per disabili»
Il sindaco Corradino: «Sono molto vicino al dolore di questa donna, ma ad oggi non possiamo fare nulla».
La storia della signora Claudia Bazzella, 84enne invalida di Chiavazza, che non può accedere alla tomba del marito a causa di pochi gradini e deve accontentarsi di salutarlo dall’auto quando va al cimitero a trovarlo, ha destato sentimenti di empatia e commozione in tutte le persone che hanno avuto modo di leggere la sua personale vicenda. Dopo 52 anni di matrimonio, un amore lungo più di mezzo secolo, delle barriere architettoniche le impediscono di pregare davanti alla foto del suo Giovanni. Difficile rimane impassibili davanti ad un racconto come questo tanto più se lo vivi sulla tua pelle. Cambia il camposanto, non più Chiavazza come nel caso della pensionata di 84 anni, ma Biella, ma non cambia la situazione. A sollevare lo stesso tipo di problema in questo caso è una donna di 79 anni residente nel capoluogo che, a causa della sua invalidità, non può accedere alla tomba di suo figlio sepolto nel cimitero del capoluogo.
«Purtroppo il mio ragazzo è mancato, un dolore terribile – spiega la 79enne- reso ancora più acuto dal fatto di non poter accedere al suo loculo. I miei problemi di deambulazione si sono aggravati con il tempo. Inizialmente riuscivo a scendere quei gradini che mi portavano da mio figlio, adesso, però, non sono più in grado di farlo. Non posso più usare le gambe. Ho il permesso per entrare con l’auto all’interno del cimitero, ma è una volta che sono dentro e devo andare da lui che iniziano i problemi. Grazie all’aiuto di mia figlia che, praticamente, mi porta in braccio, ogni tanto scendo quei gradini, ma è veramente difficile per entrambe. Il più delle volte quindi non mi resta che salutarlo dalla finestrina che affaccia sulla sua lapide».
«Come la signora di Chiavazza non penso di essere l’unica – e così conclude la donna – ad avere questo tipo di problematica e non solo nei cimiteri. L’unica cosa che mi viene da pensare a questo punto è che il mondo non è un posto per disabili».
Interpellato su queste segnalazioni il sindaco di Biella, Claudio Corradino, esprime tutta la sua vicinanza alle due donne.
«Della vicenda della signora di Chiavazza – spiega il primo cittadino – ero informato della signora di Biella, invece, non sapevo nulla. Prima ancora di diventare sindaco, infatti, avevo incontrato la signora Claudia che mi aveva segnalato il suo problema. All’epoca avevamo anche stimato i costi per mettere una passerella o fare altri tipi di interventi, purtroppo però risultavano troppo elevati per cui le avevamo proposto di spostare, a spese del comune, suo marito in luogo a lei accessibile. Si era rifiutata dicendo che aveva già “tribolato” troppo quando era in vita. Ho compreso le sue motivazioni, come comprendo anche la sofferenza della signora di Biella».
«Umanamente – continua Corradino – sono loro vicino, sfortunatamente, però, i conti del Comune ad oggi non ci permettono di impegnarci in questo tipo di interventi. Quello che dobbiamo fare in questo momento è scegliere una cosa a discapito di un’altra, stabilire delle linee priorità per far sì che i conti tornino. Intercettare l’interesse dei più a discapito di alcuni, quanto la coperta è corta, mio malgrado, non si può fare diversamente».
mfp
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Ardmando
22 Marzo 2023 at 8:37
Se il comune rimane inerte o non ascolta le problematiche, è colpevole. Se viene proposta una soluzione (sempre a spese del Comune) non va bene perchè “ha tribolato troppo”. Signora è morto, non sente nulla, non prova nulla. I soldi del Comune e e il suo disagio invece, sono vivi e reali. Invece di lamentarsi e pretendere, a volte basta accettare la soluzione o il compromesso che mette tutti d’accordo, perchè se è vero che lei ha le sue ragioni, il resto della Cittò potrebbe giustamente dire che spendere denaro pubblico di tutti per il capriccio di un singolo, ecco è un tantino egoistico come atteggiamento.
Pier Giovanni Malanotte
22 Marzo 2023 at 11:50
Anche la ” speme ” di avere poche monete per una passerella ” fugge i sepolcri “.
Si consolino le Signre e Tutti coloro chepiangono i defunti : essi sono quando li pensiamo vicini a noi ovunque noi siamo.