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Interventi sull’Elvo a Occhieppo Inferiore: critiche dal comitato fiumi

Tra le richieste maggiore attenzione alla tutela ambientale

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Interventi sull’Elvo a Occhieppo Inferiore: critiche dal comitato fiumi

Interventi sull’Elvo a Occhieppo Inferiore: critiche dal comitato fiumi

Sono iniziati i lavori di sistemazione idraulica del torrente Elvo nel territorio di Occhieppo Inferiore, autorizzati dalla Provincia di Biella con la determina n. 1674 del 21 novembre. L’intervento prevede operazioni estese in alveo, tra cui piste di cantiere su entrambe le sponde, risezionamenti, sopraelevazioni e ricostruzioni di difese spondali, rimozione di gabbionate dissestate, realizzazione di una nuova soglia in massi e interventi di pulizia e rinverdimento.

Il Comitato Tutela Fiume (CTF) rileva tuttavia alcune criticità. In primo luogo, la determina si limita a subordinare i lavori al rispetto dell’allegato A della D.G.R. 72-13725/2010 senza verificare se la documentazione progettuale risponda a tutte le prescrizioni, in particolare su modalità di cantiere e ripristini ambientali. Inoltre non viene motivata la scelta di procedere con un cantiere da monte verso valle, mentre la normativa regionale indica come preferibile l’esecuzione opposta.

Il CTF contesta anche l’autorizzazione a operare nel pieno periodo riproduttivo della fauna ittica salmonicola, che la stessa D.G.R. individua tra ottobre e febbraio. L’area, ricadente tra le stazioni EL2 ed EL3, ospita infatti una comunità ittica a prevalenza salmonicola.

Altra criticità è l’assenza di tempistiche e modalità dettagliate per il ripristino morfologico e vegetativo delle aree di cantiere, fondamentale per ricostituire la naturalità del corso d’acqua, già compromesso da eventi alluvionali e interventi urgenti degli anni passati.

Il Comitato chiede che i ripristini non vengano sacrificati in caso di carenza di fondi, che i lavori siano eventualmente suddivisi in lotti completi e indipendenti e che siano rispettate le prescrizioni sull’utilizzo dei materiali: massi di cava di volume adeguato, divieto di impiegare gli inerti d’alveo per le scogliere e divieto di trasporto fuori cantiere. Richiama infine la necessità di applicare tali criteri anche alle autorizzazioni future.

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