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In Vespa 125 Primavera fino a Capo Nord, ci sono anche due scout biellesi

Il gruppo di 25 mezzi domani sarà in Norvegia

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Arriveranno, domani, domenica 28 in Norvegia, dopo un viaggio di 2.500 km in sella a 25 Vespe 125 Primavera rosso fiammanti, altrettanti giovani scout italiani, tra i quali anche 2 scout biellesi: Arianna Bagatello, del gruppo Biella 1 (San Filippo), 20 anni, di Candelo, iscritta al TAM; Simone Cammarota, del gruppo Biella 2 (San Paolo), ponderanese di 19 anni, recente maturità al Classico Linguistico; e con loro Filippo Baù, altro ragazzo biellese che si è unito all’avventura.

In Vespa 125 Primavera fino a Capo Nord, ci sono anche due scout biellesi

L’impresa degli scout italiani, che poi si uniranno a circa 5.000 coetanei da tutta Europa per partecipare al RoverWays 2024, un incontro internazionale di fraternità e amicizia scout, è ispirata alla “Freccia Rossa della Bontà” del 1949: 75 anni fa, sempre in Norvegia, si riunirono per la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale giovani scout da tutta europa. Un gruppo di scout milanesi, per iniziativa di due grandi sacerdoti, don Andrea Ghetti “Baden” (una delle “aquile randagie”, gli scout che avevano continuato clandestinamente lo scoutismo nel periodo fascista dopo lo scioglimento nel 1929) e don Carlo Gnocchi, superstite della ritirata di Russia che aveva votato la sua vita all’assistenza dei bambini orfani e mutilati di guerra, idearono la “Freccia Rossa della Bontà”: in sella a 25 “guzzini”, la “motoleggera Guzzi 65cc” prodotta dalla Guzzi dal 1946 al 1954, , 25 giovani scout raggiungera la Norvegia. Fu una impresa di sensibilizzazione e solidarietà, per richiamare l’attenzione sui “mutilatini”, vittime innocenti dei disastri della guerra in Europa.

Solidarietà e sensibilizzazione sociale

Anche quest’anno l’impresa ha un tema di solidarietà e sensibilizzazione sociale: insieme a Don Gino Rigoldi, storico cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano, il progetto “Freccia Rossa della Solidarietà 2024” vuole coinvolgere giovani e adulti sul tema dei Minori Migranti Non Accompagnati: nella sua lettera affidata ai ragazzi della Freccia Rossa, Don Gino Rigoldi scrive che “ Noi siamo della famiglia di Gesù, una famiglia molto numerosa e colorata composta praticamente da tutte le bambine, i bambini, gli uomini e le donne che ci sono al mondo”; quelli che “…la burocrazia chiama “minori stranieri non accompagnati” sono i nostri fratelli minori ai quali vogliamo sorridere ma anche offrire la ospitalità che ci è possibile, mentre domandiamo alla amministrazione pubblica di compiere il proprio dovere.”.

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