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In Piemonte è nata una Rete infermieristica che guarda al futuro

L’ASL di Biella ha introdotto nel 2012 il modello assistenziale del Primary Nursing

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In Piemonte è nata una Rete infermieristica che guarda al futuro

In Piemonte è nata una Rete infermieristica che guarda al futuro

Nelle scorse settimane a Baveno si è svolto il primo atto di un percorso che coinvolge oltre venti aziende sanitarie che hanno scelto di aderire alla Rete Interregionale del Primary Nursing, nata a fine 2022; aziende che hanno decido di scommettere e investire su questo modello assistenziale, che si fonda sulla centralità di ciascun paziente preso in carico e seguito da un infermiere di riferimento, responsabile della sua assistenza per tutta la durata della degenza. A introdurre il metodo, tra i primi in Italia, era stata la Direzione delle Professioni Sanitarie dell’Asl di Biella, diretta da Antonella Croso, negli anni immediatamente precedenti l’apertura del nuovo presidio biellese, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.

Le 21 aziende sanitarie di Piemonte e Valle d’Aosta che sono entrate a far parte della Rete Interregionale, coordinata dall’ASL di Biella, al momento sono: ASL Alessandria, ASL Aosta, ASL Asti, Città della Salute, ASL Città di Torino, ASL Cuneo 1 e Cuneo 2, ASO Cuneo, AO Mauriziano di Torino, AO Novara, ASL Novara, AOU San Luigi, ASL TO3, ASL TO4, ASL TO5, ASL VCO e ASL Vercelli, insieme a queste, anche due realtà private, Humanitas e Koelliker.

Il convegno “Rete Interregionale Primary Nursing: dall’idea ai fatti” si è tenuto a Baveno ed è stato organizzato dalla Direzione Generale e dalla Direzione delle Professioni Sanitaria dell’ASL Verbano Cusio Ossola, che hanno scelto di scommettere e investire su questo modello assistenziale, che si fonda sulla centralità di ciascun paziente preso in carico e seguito da un infermiere di riferimento, responsabile della sua assistenza per tutta la durata della degenza.

L’evento formativo, che ha visto la partecipazione di 230 infermieri dal Piemonte e dalla Valle d’Aosta, ma anche dalla Toscana e dall’Emilia Romagna, è andato “sold out” con una lista di attesa di decine di professionisti interessati. Obiettivo dell’evento promuovere la conoscenza dei principi su cui si fonda il Primary Nursing e delle esperienze in corso all’interno della Rete, con testimonianze e momenti di confronto e dibattito.

La giornata a Baveno si è aperta con la cerimonia di consegna degli attestati agli studenti del Corso di perfezionamento in “Formatori Primary Nursing”, nato dalla collaborazione tra Università del Piemonte Orientale, CESPI e ASLBI e giunto alla quarta edizione, per poi proseguire con la presentazione della Rete Interregionale e delle modalità di attuazione e sviluppo del Primary Nursing.

Al Primary Nursing l’Azienda Sanitaria di Biella ha cominciato a interessarsi fin dal 2007. Cinque anni dopo è risultata, insieme all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano (IEO), la prima in Italia a dare attuazione al modello codificato dall’infermiera ricercatrice americana Marie Manthey e che si può così riassumere: «Il Primary Nursing – scrive Manthey – vuole essere un approccio personalizzato al prendersi cura delle persone nel modo in cui noi vorremmo essere curati se fossimo ammalati».

Porre il paziente malato al centro dell’assistenza significa dare all’aspetto relazionale la stessa importanza che da sempre ha l’aspetto clinico ed è quindi fondamentale che si crei un legame stretto tra assistito e infermiere, un rapporto di fiducia nel quale la persona non si senta mai abbandonata.

 

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