Seguici su

Attualità

In memoria della nonna, Arianna Quartesan dona la sua nuova performance a LILT Biella

Pubblicato

il

BIELLA – Vince la vita nel video interamente girato a Spazio LILT che Arianna Quartesan ha voluto regalare a LILT Biella per sostenere lo sportello psico-oncologico. Aperta anche una raccolta fondi su Facebook.

Prevenire è Vivere è lo slogan che, da sempre, accompagna LILT Biella nella sua lotta quotidiana contro i tumori. Per arrivare prima della malattia, batterla sul tempo e accompagnare le persone che hanno superato la malattia in un percorso di recupero fisico e psicologico.

Perché, la Vita vale più di ogni altra cosa, anche se a volte ci riserva momenti difficili. Proprio come nel testo della canzone di Vasco Rossi “Vivere” che la ballerina biellese Arianna Quartesan ha scelto come colonna sonora della sua ultima performance dedicata alla nonna che non c’è più.

Una performance che si è tradotta in un video, interamente girato all’interno di Spazio LILT, che la ballerina biellese ha voluto regalare a LILT Biella per celebrare la Vita, in ogni sua sfumatura.

Ad accompagnarla in questa avventura in cui ha realizzato, interpretato e curato la coreografia:

  • Enzo Calafatello: in arte Kall Senders per l’arrangiamento musicale del brano, e per avere suonato l’arpa laser che appare nel video
  • Alessandro Serpe: interprete del brano.
  • Matteo Seriolo: wedding videographer, regia e produzione.
  • Diego Miscioscia: fotografia e reportage.
  • Francesco Gottardo: mixing e mastering.

Si ringrazia inoltre Roberto Sinigaglia per la collaborazione durante le riprese e l’azienda Stampa e Crea.

Il video, disponibile sul canale YouTube di LILT Biella accompagnerà la raccolta fondi che Arianna Quartesan ha aperto su facebook a favore dell’ambulatorio psico-oncologico di Via Ivrea 22 a Biella. Uno spazio per accogliere e ascoltare i malati di tumore e le loro famiglie che desiderano condividere con il sostegno di una psicologa professionista LILT i propri vissuti al fine di affrontare meglio le sfide di tutti i giorni.

Questo progetto nasce dopo la scomparsa della mia nonnina per il Covid-19 – commenta Arianna Quartesan – non sapevo come esprimere il mio dolore e ho pensato all’unica cosa che mi facesse stare bene in quel momento: danzare!
Nel periodo di quarantena oltre a questo immenso dolore, c’era anche la preoccupazione del lavoro in quanto come ben si sa, tutto il mondo dell’arte, della cultura e dello spettacolo è stato totalmente dimenticato e chi come me lo fa di mestiere si è trovato ad affrontare una situazione non complicata, di più: teatri chiusi, spettacoli annullati, eventi in Italia e anche all’estero annullati, scuole di danza e palestre chiuse… e chi più ne ha, più ne metta. Sembrava che tutto questo non avesse mai fine!
Una canzone mi ha accompagnato in questo periodo: “Vivere” di Vasco Rossi e per chi come me lo conosce bene, sembra che Vasco abbia scritto una canzone adatta ad ogni momento della vita…
Le parole di questo testo mi sono entrate nell’anima e mi hanno aiutato a capire che nonostante tutte le avversità della vita, l’importante è VIVERE. Bisogna lottare veramente contro tutto, mai arrendersi e cercare di godere al massimo dei piccoli ma grandi momenti di felicità… <<Come stare sempre al vento a Vivere… come ridere…>>.
Ho sentito, quindi la necessità di esprimere, non solo il mio dolore come dicevo prima, ma soprattutto di mostrare la mia vicinanza a chi come me ha avuto grandi momenti di difficoltà psicologica; ho pensato a chi soffre d’ansia o di attacchi di panico ma anche a tutti coloro che sono affetti da malattie molto gravi come tumori e appunto durante questa pandemia sono stati “messi per un momento da parte“. Ringrazio di cuore tutti i professionisti che hanno collaborato, per aver messo a disposizione il loro talento e tutta LILT Biella per aver creduto fin da subito in me e averci dato la possibilità di utilizzare i loro magnifici spazi. Un GRAZIE non basterà mai.”.

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *