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Imprese funebri: dalla libera concorrenza alla guerriglia dei manifesti mortuari

Lo ha denunciato pubblicamente, su Facebook, l’imprenditore Gianluca Marucchi

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Com’è ovvio che sia la concorrenza commerciale non risparmia nemmeno le imprese funebri. Ma secondo quanto denunciato pubblicamente sul proprio profilo facebook da un imprenditore del settore, Gianluca Marucchi, questa volta sembra si sia andato oltre: da concorrenza commerciale a una sorte di guerriglia delle epigrafi.

In breve, un annuncio mortuario affisso sulla pubblica via da parte dell’impresa di cui Marucchi è titolare è stato ricoperto da quello di una società concorrente. Il “censurato”, ovvero Marucchi stesso, non pensa a un semplice errore materiale, ma come spiega sulla pagina facebook a un atto dettato dall’invidia e dalla gelosia, commerciale, ovviamente. La prassi consolidata è che, in mancanza di spazi, si inizi a coprire i manifesti più datati e non i più recenti, cosa che non sembra sia avvenuta in questo caso.

E altrettanto ovviamente per chi conosce il carattere fumantino del personaggio, Gianluca Marucchi non si risparmia in tanti convenevoli rivolgendo un messaggio chiaro ed esplicito: «Caro collega impresario funebre – sono le sue frasi – voglio dedicarti questo post (…). Comprendo la concorrenza, anche se per me siete comunque colleghi, comprendo la tua frustrazione, quando nell’aver letto il manifesto del tuo vicino che ha deciso di non rivolgersi a te, per questioni che sicuramente conosci, ti sei sentito poco tenuto in considerazione, ma che tu con il tuo fare copri il manifesto di una persona appena deceduta, quando nello stesso tabellone ci sono i tuoi manifesti vecchi di una vita, mi può solo far dire brutte cose».

Il nervosismo di Marucchi è anche causato dalla circostanza che i parenti del defunto, non vedendo l’annuncio mortuario – la cui pubblicazione rientra nei costi del funerale – hanno accusato l’impresario della clamorosa dimenticanza.

«La fortuna è che la famiglia del defunto – continua Marucchi – ha compreso quanto sei piccolo, perchè fondamentalmente prendertela con un defunto per la tua frustrazione è molto demoralizzante. Invece che continuare a pubblicare candele nelle chiese, e preghiere, incomincia a prenderti cura della tua mente e della tua anima».

«Per questa volta – è la conclusione del post – passeremo sopra la tua maleducazione, anche se siamo certi non sarà l’ultima, ma alla prossima ci vedremo costretti a prendere seri provvedimenti al fine di tutelare, non noi stessi, ma l’onorabilità del defunto e della sua famiglia».

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