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Il tempo delle scaramucce è finito, Biella deve guardare avanti

Sale & pepe, la rubrica di Luigi Apicella

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Tu si’ che…non vales potrebbe essere la sintesi dello scaricabarile maggioranza-opposizione che a Biella sta dando il via alle solite tristi scaramucce in vista delle amministrative 2024.

Sui giornali di questi giorni leggiamo che l’opposizione a palazzo Oropa interroga il sindaco Corradino per lo stato di degrado in cui versa la stazione ferroviaria di Chiavazza. Ora a meno che la struttura non sia “invecchiata” tutto in un colpo, mi verrebbe da pensare che il problema già esisteva nelle due legislature precedenti a guida PD, e non mi sembra sia stato mai fatto nulla. Analoga riflessione per tanti altri problemi che riguardano Biella, le sue infrastrutture, il suo territorio.

Prendiamo un altro fronte caldo, la crisi economica che “spegne” le vetrine del centro città, un problema che ha radici lontane, quando si permise – con espressa volontà politica delle giunte di allora – lo spostamento dell’asse economico strategico verso il sud della città con la nascita degli Orsi. Il presidente di Confesercenti Sacco ha segnalato più volte, con preoccupazione, l’aumento della bolletta rifiuti, il tema dehors, la necessità di agevolazioni mirate per le attività del centro, pena il rischio desertificazione. Non mi sembra, a meno che mi sia sfuggito qualcosa, che nel corso degli anni siano arrivate risposte soddisfacenti.

Certo poi esistono anche gli aspetti personali, legati alle personalità di chi ricopre un determinato incarico politico che fanno arrabbiare, riflettere e che fanno fare i titoloni sui giornali. Anche noi da queste colonne ogni tanto mettiamo un po’ di sale e pepe su certe debolezze politiche che ci fanno sorridere, ma è chiaro che chi è senza peccato per le cose mai realizzate a Biella non esiste. Quindi piuttosto che cominciare ad assistere al classico giochino elettorale io non ho fatto perché tu prima non hai fatto, la colpa è di chi c’era prima, io non c’entro la colpa è sua meglio metterci un freno adesso.

Il tempo per queste scaramucce sterili è finito, a Biella serve guardare avanti. Quindi il Tu sì che… non vales tra opposti schieramenti questo giro lasciamolo al nostro Policarpo Crisci in arte O’Principe, fresco(ne) protagonista – suo malgrado – del talent condotto da Gerry Scotti. Anche lì, comunque sia andata, è stato un successo: un altro inequivocabile segnale dei nostri tempi…

Luigi Apicella

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    13 Ottobre 2023 at 8:47

    Il PD, sia che si tratti di governo locale o di governo nazionale, da fare una cosa sola: dire “no” e criticare quello che fanno gli altri (a parte allearsi con partitucoli stellati che li ha sempre vilipesi e insultati, che fa pure rima). Prima delle amministrazioni di centro destra, ci sono sempre state amministrazioni di sinistra, a volte anche per più legislature di seguito, e puntualmente il PD (e i suoi alleatucci) punta il dito su quanto non venga fatto dal centro destra, in modo particolare su quanto la stessa sinistra non abbia mai affrontato quando ne aveva la possibilità. Vivono costantemente in campagna elettorale, per i pochi disperati che si ostinano ancora a votarli, come se dovessero continuamente giustificarsi. Il centro destra non fa questo e non fa quello, noi invece faremmo così e cosà: la realtà è che il centro destra nel 99.9% dei casi eredita situazioni in cui la stessa sinistra si è ritrovata e che non ha mai mosso un dito per risolvere o migliorare. Fateci caso. Anche a livello nazionale, la loro improbabile segretaria uscita dal nulla e il suo alleato burattino, non fanno altro che ripetere che il centro destra “non fa o fa male” a proposito di argomenti che loro stessi non hanno fatto o fatto male. Gli italiani hanno la memoria corta oppure sono masochisti. A Biella (ma non solo) a questo si unisce la palese e comprovata inadeguatezza di chi governa la città, perchè va detto che non è sempre vero che se governa il centro destra va tutto bene. Ma l’ipocrisia della sinistra è accusare l’opposizione che governa di non fare ciò che loro stessi avrebbero potuto fare quando erano li a governare e che vedevano e conoscevano i problemi (enormi) di Biella.

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