Il dottor D’Agosta, un medico e un uomo che ha sempre difeso gli “ultimi”

Gli amici Camillo e Grazia ricordano il dottor Sebastiano D’Agosta, morto a 71 anni nei giorni scorsi.

Nato in provincia di Catania, in una famiglia di 8 fratelli, con pochi mezzi ma tanta volontà riuscì a laurearsi in medicina, e giunse quindi nel Biellese. Dopo anni di “gavetta” fu assunto dall’allora Usl 47 di Cossato, che poi venne unificata con Biella. Prestò quindi servizio per molti anni, fino alla meritata pensione, come dirigente medico dell’ufficio d’igiene di Biella, dove si distinse per aver inventato e realizzato un innovativo ed efficace servizio di medicina preventiva che coinvolgeva per la prima volta, in modo organico, i cittadini extracomunitari che sempre in maggior numero giungevano in questa parte del Piemonte.

Ma non è per questo che vogliamo ricordare il Dr. D’Agosta, bensì per l’attività di medico legale che svolse per molti anni.
Possiamo testimoniare in prima persona l’impegno indefesso che mise in questo prezioso servizio, a difesa di tutte quelle persone che, trovandosi in situazioni di grande difficoltà, vedevano pregiudicata a volte in modo irreversibile e definitivo, la possibilità di avere un futuro dignitoso, specialmente dopo essere state colpite da gravi malattie che impedivano loro di poter continuare ad avere un lavoro; e che spesso in questa loro personale “via crucis” si erano viste negare precedentemente quanto legittimamente dovuto, sia per insensibilità personale che per i dettami di norme create ad hoc.
In questi casi il Dr. D’Agosta, profondeva un impegno feroce, senza guardare in faccia a nessuno, memore anche di una gioventù vissuta tra molte privazioni.
Sono tante le persone riconoscenti al Dr. D’Agosta per aver permesso loro di continuare a vivere dignitosamente, senza sentirsi dei reietti della società.
Altrettanto grande impegno (e anche questo possiamo testimoniarlo personalmente) il Dr. D’Agosta profuse come direttore sanitario di alcune case di riposo del Biellese e di altre province piemontesi, con un’umanità che andava ben oltre i propri doveri di medico; rispettando pienamente, in questo, il giuramento di Ippocrate.
I suoi familiari posso essere fieri e orgogliosi di questo grande medico e uomo, che ha sempre posto la difesa degli “ultimi” al primo posto nella sua scala di priorità.
Con lui vogliamo ricordare con grande affetto e rimpianto anche i suoi colleghi medici Giacomin e Ara, scomparsi da parecchi anni in ancor giovane età, e a lui accomunati da grande passione per il lavoro ed altrettanto grande umanità.

Camillo e Grazia

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