Attualità
Il naso in tasca: “Non chiediamo soldi in ospedale e in casa”
Avviso dell’associazione dopo alcune segnalazioni
Il naso in tasca: “Non chiediamo soldi in ospedale e in casa”
Il naso in tasca: “Non chiediamo soldi in ospedale e in casa”
L’associazione opera da anni nella struttura ospedaliera, prima a Biella e poi a Ponderano, in pediatria e in altri reparti dove è stata concessa la convenzione. I clown dottori sono in corsia il giovedì, sabato e domenica.
<I nostri volontari – sottolineano dal sodalizio – agiscono tutti gratuitamente e non accettano offerte nello svolgimento delle loro attività. Non raccolgono soldi porta a porta e neppure fermando la gente per strada o davanti alle farmacie. Ci spiace per questo equivoco che ci sembrava giusto chiarire pubblicamente, senza fare polemica alcuna».
In fondo il gruppo che opera nel Biellese è sempre stato davvero trasparente nella sua attività e ha voluto quindi condividere con tutti questo pensiero. Anche per mettere in guardia le persone che potrebbero essere tratte in inganno.
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E’ un’organizzazione di volontariato, costituita nel 2001 con l’intento di portare nell’ospedale i benefici del buonumore. Opera anche nelle case di riposo, carcere, istituti per disabili e in situazioni di difficoltà.
Sul sito dell’associazione si legge che: <I volontari vengono preparati, attraverso una specifica formazione, per operare nelle situazioni di sofferenza e disagio, con la finalità di realizzare un cambiamento nelle emozioni dei pazienti, attraverso l’ascolto, ma anche usando la clownerie, la magia, il gioco comico o poetico. L’associazione è conscia della delicatezza del proprio ruolo e propone l’intervento dei clown nel massimo rispetto delle condizioni psico-fisiche dei ricoverati, senza mai imporre la propria presenza dove non sia gradita, mano nella mano con tutti gli operatori. Ed è proprio basandosi su questa convinzione che si è dato il nome Il Naso In Tasca, simboleggiando la sensibilità del clown, pronto a rimettere in tasca il proprio naso, quando la situazione non lo richieda>.
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A Biella il gruppo porta il buonumore tra le persone che sono ricoverate. Rappresentano anche un momento di serenità e di confronto. Tante le persone che si aprono ai “dottori del sorriso” parlando dei propri problemi o del periodo che stanno attraversando.
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