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Il Green pass è appena nato e rischia già di saltare

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Il Governo ha già pronta la bozza del decreto legge con il quale il Green pass diventerà realtà nel nostro paese. Ma il Covid è sempre stato imprevedibile e ogni decisione rischia di essere modificata in corso d’opera perché il virus muta e il quadro della pandemia è in continua evoluzione, al punto che, ancor prima che il passaporto verde sia nato, rischia di saltare. E’ colpa della variante Delta, che si sta diffondendo in Inghilterra e ora fa spaventa tutta Europa, tanto che il Premier Draghi ha detto che se le cose non dovessero migliorare, La Gran Bretagna dovrà essere considerato un paese ad alto rischio, alzando le barriere in entrata, in primis l’obbligo della quarantena. Ma cosa c’entra la Delta con il Green pass? C’entra nella misura in cui la nuova evoluzione della ex variante indiata sarebbe capace di aggirare le barriere della prima dose di vaccino e, con minor efficacia e solo in alcuni casi, anche la seconda dose. Ecco perché, se la variante Delta dovesse diffondersi in Italia o in Europa, sarebbe inutile pensare di mantenere il controllo di chi si muove per le ferie con un documento che attesta l’avvenuta vaccinazione, la guarigione dal coronavirus o l’esito negativo di un tampone.

Il pericolo c’è perché la diffusione della variante Delta nel Regno Unito preoccupa il governo di Londra e per questo Boris Johnson ha deciso di rimandare il “Freedom Day, il giorno in cui tutte le restrizioni dovute alla pandemia saranno eliminate, e che al momento è fissato al 21 giugno. Intanto diversi Paesi membri dell’Unione europea, come ad esempio Francia, Danimarca e Olanda, hanno già inserito il Regno Unito tra i Paesi considerati ad alto rischio e la stessa Italia sta monitorando attentamente la situazione. L’idea che la Delta si possa diffondere mette in pericolo anche la ripresa economica e settore turistico. Già adesso, con il rischio di rinunciare ai turisti britannici, Coldiretti fa sapere che l’indotto italiano rinuncerebbe a 1,5 miliardi di euro. Figurarsi cosa potrebbe succedere con la diffusione in altri paesi.

Fatto sta che in Italia c’è già la bozza del decreto sul Green pass. Il testo è formato da 20 articoli e contiene la normativa sul certificato che, a partire dal prossimo primo luglio. Se non ci dovessero essere intoppi, dal primo luglio, il green pass sarà un diritto per tutti i cittadini Ue che abbiano i requisiti:

  • chi è stato vaccinato
  • chi è guarito da Coronavirus
  • chi si sottopone a un test e risulta negativo

Potrà essere scaricato via web in 3 modi:

  •  il sito dedicato
  • fascicolo sanitario elettronico
  • Le app “Io” e “Immuni”

Il Gateway, la piattaforma informatica Ue che rende possibile il Pass e che fornisce le chiavi digitali che consentono la validità transfrontaliera, è operativo da inizio mese e alcuni Paesi hanno già iniziato a rilasciare certificati: finora ne sono stati emessi oltre un milione. Se ottenere il Pass sarà un diritto, il suo utilizzo potrà però variare in qualche misura da Stato a Stato.

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