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Domani il giornale La Provincia di Biella regala la copertina del libro “Il Biellese magico”

Domani, sabato 2 aprile, La Provincia di Biella.it regala la copertina del libro a fascicoli “Il Biellese magico, storie di luoghi ed esseri misteriosi, di streghe, fate e piante miracolose”

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Domani, sabato 2 aprile, La Provincia di Biella.it regala la copertina del libro a fascicoliIl Biellese magico, storie di luoghi ed esseri misteriosi, di streghe, fate e piante miracolose”. La copertina è tagliata in modo tale da poter esssere rilegata insieme ai 12 fascicoli, creando così un vero e proprio libro. Chi non volesse rilegare l’opera, può usare la copertina come un comodo raccoglitore.

L’opera, realizzata da Lelia Zangrossi, storica e studiosa, è composta da dodici fascicoli, che vengono cellofanati al giornale sia il mercoledì che il sabato. Sono già usciti i primi quattro fascicoli. Dopo la copertina, mercoledì prossimo regaleremo il quinto fascicolo.

Il libro è ricco di notizie curiose. Lo sapevate, ad esempio, che la collina di San Gerolamo, a Biella, prima che venisse costruito un complesso abbaziale, si chiamava monte Bethlem e in quel luogo sorgeva un patibolo dove venivano giustiziati i malfattori i cui corpi erano poi sepolti nelle pendici della collinetta. Un luogo che incuteva terrore per ciò che rappresentava.

Poi ci sono quelle figure femminili inquietanti, dotate di sinistri poteri che non erano semplicemente streghe, ma qualcosa di più. In Valle Cervo, ad esempio, si nomina e fantastica su una vecchia che viene descritta un po’ simile a una strega e un po’ simile a una fata che da tempo immemorabile avrebbe avuto il potere di comandare il cielo e di causare terribili temporali.

A Brusnengo e nei paesi limitrofi si parla della “vaìna”, una donna magrissima, sempre vestita di nero e con lunghi capelli rossi raccolti in una treccia. E’ considerata una rapitrice di bambini.

E che dire dell’òm salvàj, l’uomo selvaggio che dimorava nelle caverne del Biellese e insegnava l’arte di fare il formaggio. Un giorno in valle Cervo ha pure rapito una donna, tenendola con sè un anno intero fino a quando la malcapitata è riuscita a darsi alla fuga abbandonando però il figlio concepito con l’òm salvàj.

Nel libro non mancano, ovviamente i consigli sul come difendersi dalle fatture delle masche, ad esempio recitando queste parole: “Santa Barbara e San Simon liberaci dal fulmine e dal tuono, dal fuoco e dalla fiamma e da morte improvvisa”. Un tempo, invece, le donne di Rosazza avevano l’abitudine di infilare un rametto di ulivo benedetto nell’orlo della gonna per proteggersi dalle streghe.

Poi ci sono i fantasmi, ad esempio quello del castello di Roppolo, che in alcune notti emette gemiti così forti e strazianti che si possono udire anche in paese.

Il libro scritto da Lelia Zangrossi contiene decine e decine di leggende tutte ambientate nel Biellese. Si tratta di una pubblicazione, realizzata in collaborazione con l’Associazione Biella 3.0, che non potete proprio perdere perché ci riporta alle nostre tradizioni e alla nostra storia più antica.

Domani 2 aprile non perdete l’appuntamento in edicola con la copertina!

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