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Il Biellese rischia di deragliare

Il commento di Vittorio Barazzotto

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Tanti soldi, poca sanità

L’impulso dato dall’elettrificazione della Biella Santhià non ha portato ancora ai risultati sperati. Terminati i lavori, scopriamo ora che le corse dirette per Torino sono insufficienti, lasciandoci ancora al palo con il nostro annoso limite: l’isolamento.

Nonostante ogni nostro rappresentante istituzionale non perda occasione per ricordare la necessità, strategica per la sopravvivenza del Biellese, di collegarci e di diventare attraenti per chi viene da fuori, facciamo sempre i conti con una realtà difficile da adattare alle nostre esigenze. La cronica mancanza di pianificazione peggiora la situazione e ci inchioda all’ultimo posto in Regione per i nostri collegamenti ferroviari.

Per alcuni psicologi si esce da un periodo di crisi quando riusciamo a focalizzare il nostro pensiero su quello che vogliamo diventare, consapevoli che non possiamo sperare che le situazioni che ci avevano giovato in passato si ripresentino nel nostro futuro. Applicando lo stesso principio alla cura del Biellese, facendo convergere idee, fondi e progetti in un unico disegno comune sull’idea di sviluppo del nostro territorio potremmo trovare la strada giusta da percorrere. Nei tavoli che si riuniranno per parlare dei treni insufficienti si dovranno affrontare anche altri temi, quali l’evoluzione del lavoro, tenendo conto delle necessità del futuro, come la sostenibilità, il recupero delle risorse e la soddisfazione delle persone.

Solo un nuovo modo di pensare il futuro può creare un effetto volano, rendendoci finalmente attraenti. Senza queste premesse, siamo destinati a diventare un binario morto.

E tu cosa ne pensi?

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