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“Il bianco che abbraccia il nero: ciao fratello Idris”

Il giornalista biellese Corrado Neggia ha ricordato Idris Sanneh su Facebook

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La morte di Idris Sanneh ha destato cordoglio anche nel Biellese, territorio in passato molto frequentato dallo storico volto di “Quelli che il calcio”.

A raccontare i numerosi aneddoti che lo legano al giornalista di fede bianconera, con un lungo post sulla propria pagina Facebook, è stato Corrado Neggia. Lo pubblichiamo qui di seguito.

Nella foto, risalente al 1999, Corrado Neggia insieme a Idris e a Barbara Greggio.

CIAO FRATELLO Idris Sanneh IDRIS
La tecnologia di quei tempi ad oggi non ci aiuta di certo. Tra tante foto cartacee ne è saltata fuori solo una datata 25 giugno 1999. I selfie erano ancora lontano anni luce, l’amicizia guadagnata sul campo quella no. Un’amicizia la nostra nata all’istante, dal primo incontro e dalla prima stretta di mano, seguita a stretto giro di posta da un cinque d’ordinanza bianconero e da un abbraccio tra militanti di fede colorata di… bianco e nero!

Per lavoro o in libera uscita ci siamo frequentati una decina d’anni. Quando venivi a Biella, anche con la tua bella famiglia composta dalle tue amate donne (ricordo con piacere tua moglie e quella bambina di pochi mesi, oggi ormai donna, che rallegrò quei nostri giorni lanieri) , ti portavo a conoscere un altro mondo bianconero, quello della Biellese 1902. Ne eri diventato tifoso a tal punto da diventarne testimonial.

Avevi tanti amici a Biella, cito Alberto Angelico Massimo Angelico e il loro caro papà Beppe, seppur loro non di militanza bianconera. Ma avendo nel Dna i valori della sportività e rispetto, la fede calcistica veniva dopo. Di quel lungo weekend tra Fashion, Cancello, Cabala, Master, Galileo… ricordo anche il trolley che dimenticasti in hotel e quella corsa contro il tempo con mio fratello Davide Neggia al fianco per riconsegnartelo in tempo utile in un autogrill sulla Torino-Milano.

Di noi ricordo ogni evento, ma quelli più memorabili appartenevano ai nostri raid a Torino, dove avevamo eletto quartier generale il ristorante “I Bassotti” in via Saffi angolo Corso Francia, accolti come Fratelli dall’amico Massimo Bassis e dal suo altrettanto caro papà. Alle nostre cene c’erano tutti… compresa l’immancabile cantilena “belli e brutti…”. Dopo queste cene pantagrueliche il rito era portare il saluto agli amici (ed amiche!!!) dell’Hacuna Matata, per poi svegliarsi a… Milano!!!

Come quella volta che ti stavi dimenticando l’ospitata in un locale della movida milanese… ci venne in soccorso un taxi (o per meglio dire un tassista più “brillo” di noi!!!): dormisti per tutto il viaggio e al risveglio battibeccasti con il nostro driver: tu volevi pagare la corsa, lui non ne voleva sapere: “Io sono un fratello juventino, il taxi è mio e decido io se fare pagare o no. Voi non pagate!!!”. Finì con il tassista seduto al tavolo del nostro privé, mentre tu cantavi “Cameriere, champagne…”.

Eri un grande professionista! Più semplicemente eri, sei e sarai un grande. Un grande amico. Un grande fratello! Forza Juve: “Bianco che abbraccia il nero, coro che si alza davvero per Te!”. Questa è la storia di un grande amore… Un abbraccio immenso alla Famiglia alla quale vanno le mie più sentite e sincere condoglianze.

Rip Idris, visto che sei lassù salutaci l’Avvocato e insieme guardate dall’alto Villar Perosa e dintorni…

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