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Il Baraggia vuole portare l’acqua dell’Elvo nell’invaso dell’Ingagna

Lettera del Circolo Burat, Pro Natura e Comitato Tutela Fiumi di Biella

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Il Baraggia vuole portare l’acqua dell’Elvo nell’invaso dell’Ingagna

Il Baraggia vuole portare l’acqua dell’Elvo nell’invaso dell’Ingagna

Nei giorni scorsi il Consorzio di bonifica della Baraggia ha aggiornato la stima dei costi per realizzare la derivazione che consentirebbe – tramite galleria – il trasferimento di parte delle portate dell’Elvo nell’invaso dell’Ingagna. Tale atto è indispensabile per poter presentare un’istanza di finanziamento presso il Ministero delle Infrastrutture (MiTe).

Su tale progetto (del 2011) avevano a suo tempo espresso contrarietà i territori interessati, in particolare il Comune di Sordevolo con l’allora sindaco R. Lunardon. Le associazioni ambientaliste raccolsero ben 5.000 firme depositando una petizione al Consiglio Regionale.

La cronologia

Nel 2012 il CBBBV ha rinunciato a realizzare l’opera e ritirato il proprio progetto volto a incrementare i volumi invasati per finalità IRRIGUE, valutandone l’impossibilità di esecuzione.

Nel 2023 tale progetto improvvisamente resuscita, passando però dal CBBBV a S.I.I. Spa, che lo propone tra le opere ACQUEDOTTISTICHE da inserire nel redigendo Piano di Ambito (PdA) di Egato2.

Egato2 contestualmente presenta istanza di finanziamento al MiTe indicando S.I.I. Spa come soggetto attuatore ed ottenendo il 14° posto in graduatoria ancorché il progetto del Passante non abbia conseguito le approvazioni necessarie in sede di VIA.

Con la decisione del CBBBV di ri-presentare istanza al MiTE si assiste dunque ad un nuovo ribaltone.

La complessa storia di quest’opera è meglio descritta nella nota (vedi link in coda) inviata dal Circolo Tavo Burat e dal Comitato Tutela Fiumi ai vari enti territoriali ove, oltre a ripercorre nel dettaglio l’intricata ed opaca storia di questo progetto, avanzano alcune considerazioni e domande che qui si sintetizzano:

  • Il Passante Elvo Ingagna, che nulla c’entra con l’approvato progetto di “Rifacimento dell’invaso sul torrente Sessera”, è stato avanzato ed inserito nell’ambito del PNIISSI sotto questo improprio “capello” e da diverso soggetto (Egato2 e SII Spa), attribuendogli (strumentalmente)  una finalità acquedottistica anziché irrigua, più rilevante e prevalente.
  • Gli importi indicati nel PdA approvato da Egato2  nel 2024 illustrano costi dell’opera molto più contenuti di quelli indicati dal CBBBV nel 2025: poco meno di 17 milioni di euro contro i 32,5 milioni di euro del CBBBV.
  • Se l’opera è stata inserita nel PdA di Egato2 su istanza S.I.I. Spa e se la richiesta di finanziamento è stata avanzata da Egato2 indicando in  S.I.I. Spa il soggetto attuatore l’opera deve essere realizzata da S.I.I. Spa e non dal CBBBV.
  • Il recente affidamento in house a BCV Acque Spa, partecipata da S.I.I. Spa, comporta l’attribuzione della esclusiva competenza di tale società per la realizzazione delle opere previste nel PdA di Egato2, ed ovviamente tale nuova società può e deve valutare quali sono le priorità (gli obiettivi del PdA sono da conseguire entro il 2050) e se il rapporto costi/benefici di alcuni investimenti è ancora valido.
  • Il CBBBV, per poter presentare la propria istanza per il nuovo bando PNIISSI, deve dimostrare che Egato2 e il soggetto attuatore (ora BVC Acque Spa) hanno rinunciato a realizzare quest’opera modificando il PdA.
  • Il progetto Passante Elvo-Ingagna è estremamente datato e vi sono state rilevanti cambiamenti del clima. Occorre pertanto sottoporre il progetto a una nuova procedura di VIA per una verifica di compatibilità del prelievo (sono sopraggiunte nuove disposizioni normative) ed una aggiornata analisi del rapporto costi benefici, valutato già sfavorevole nel 2012.
  • Perché mai viene consentita la possibilità di presentare istanze di finanziamento al PNIISSI per opere che non hanno ancora acquisito positivo parere di in sede di VIA?
  • Perché mai il Passante Elvo-Ingagna, impropriamente incluso nel progetto di “Rifacimento invaso sul torrente Sessera”, è stato valutato in graduatoria come se avesse già ottenuto un positivo parere di VIA?

Ed in ultimo, ma sicuramente domanda prioritaria:

  • Perché mai E. Ramella Pralungo e R. Favario hanno approvato il Piano di Ambito di Egato2 ove è previsto il Passante Elvo Ingagna? L’opera aggraverà sicuramente le già critiche condizioni del torrente Elvo nel tratto compreso tra Sordevolo e la confluenza arrecando danno al Parco della Spina Verde ed acuendo i problemi alle diverse rogge irrigue. Perché mai non hanno tutelato il territorio?

 

Il Circolo Tavo Burat e il Comitato Tutela Fiumi hanno pertanto invitato gli amministratori della Provincia di Biella, dell’Unione Montana Valle Elvo e i Sindaci dei Comuni della valle Elvo a promuovere un dibattito pubblico, coinvolgendo anche la cittadinanza e gli stakeholder, per capire se il CBBBV è al di sopra di tutti con il diritto di spremere la montagna e prelevare portate dai torrenti delle nostre valli e territori come più gli piace.

Gamba Daniele e Guido Gubernati

Circolo Tavo Burat – Pro Natura

Comitato Tutela Fiumi di Biella

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