Attualità
I Renghi: 125 anni di storia
Dopo tre mesi di chiusura riapre la trattoria. Ora portano avanti la tradizione di famiglia Adriano e Laura Sella
I Renghi: 125 anni di storia. Dopo qualche mese di chiusura per lavori di ristrutturazione delle parti tecniche, ha riaperto lunedì la Trattoria Renghi di Muzzano.
Locale considerato tra i più longevi della provincia. La prima apertura risale al lontano 1900. Meta di migliaia di clienti, un luogo tranquillo dove poter trascorrere qualche ora lontano dal rumore e dalla frenesia della città. Si racconta che nel 1905 abbia fatto tappa Re Vittorio Emanuele III.
I Renghi: 125 anni di storia
Il prossimo anno compirà 125 anni. Le memorie storiche del paese raccontano di quando per i loro padri e nonni la trattoria era il punto di riferimento e un ambito ritrovo della domenica. La piccola discesa che dalla strada provinciale porta nell’ampio cortile era percorsa da carrozze trainate dai cavalli. Altri tempi e altre mentalità legate al territorio, quando la gente non si spingeva in lidi lontani, ma prediligeva assaporare la cultura culinaria dei propri luoghi.
Nel corso di oltre un secolo, la trattoria è stata senza dubbio uno strumento capace di elevare il livello dell’offerta turistica, culturale e alimentare del paese. A dare vita ai Renghi fu Stefano Chiappo, con la moglie Tranquilla Orlassino. Dopo tanti anni di lavoro e sacrifici la trattoria passò nelle mani dal nipote Igino Sella e poi all’inizio degli anni ‘70 in quelle del figlio di quest’ultimo Franco.
L’ultima gestione
Ancora uno spaccato di vita che ha continuato a dare lustro al locale. Poi nel 2000 entrarono in scena gli attuali gestori, i figli di Franco, Adriano e Laura Sella. «Abbiamo dovuto chiudere per qualche mese – spiega Adriano – per eseguire alcune opere di ristrutturazione delle parti tecniche, come l’impianto elettrico. Dopo tanti anni erano lavori che andavano per forza di cose eseguiti. Ora rieccoci qua. Pronti a servire tutta la nostra vecchia e affezionata clientela che di tanto in tanto ci chiedeva lumi sulla riapertura. Per noi questo locale significa continuare a onorare quello che per il paese è stato un pezzo di storia. Non abbiamo voluto ristrutturare i locali da capo a coda, avrebbero sicuramente perso quel fascino che invece li rende antichi».
Il locale ha conservato orari e giorni di apertura, dal lunedì alla domenica eccetto il giovedì sia a pranzo che a cena.
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