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I profughi si rendono utili

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Anche a Biella i richiedenti asilo potranno svolgere lavori volontari a servizio della collettività: la città di Biella metterà così in pratica il protocollo d’intesa firmato a metà settembre tra i Comuni e la Prefettura, per consentire alle persone temporaneamente ospiti del territorio di rendersi utili. A Biella si comincerà dal quartiere di Chiavazza, il primo ad avere messo a disposizione una sua struttura per l’accoglienza, l’ex scuola di via Coda.

Anche a Biella i richiedenti asilo potranno svolgere lavori volontari a servizio della collettività: la città di Biella metterà così in pratica il protocollo d’intesa firmato a metà settembre tra i Comuni e la Prefettura, per consentire alle persone temporaneamente ospiti del territorio di rendersi utili. A Biella si comincerà dal quartiere di Chiavazza, il primo ad avere messo a disposizione una sua struttura per l’accoglienza, l’ex scuola di via Coda.

«È un’esigenza sentita sia dagli ospiti sia dagli operatori, quella di poter restituire in qualche modo quello che le istituzioni stanno dando» spiega Francesca Salivotti, l’assessore alle politiche sociali che insieme a Valeria Varnero, responsabile dei lavori pubblici, si sta occupando del progetto. «Non è l’unico vantaggio: avere la possibilità di svolgere lavori volontari riempie le giornate dei richiedenti asilo, fa sì che entrino in contatto con la comunità in cui vivono, e viceversa consente alla comunità di conoscerli. E la conoscenza reciproca è il miglior modo per prevenire tensioni».

Le attività saranno, appunto, volontarie: nessun richiedente asilo potrà essere obbligato a svolgerle. Si tratterà di piccole manutenzioni ai beni pubblici, dalla pulizia delle strade e delle zone verdi al giardinaggio, fino alla tinteggiatura. In ogni momento, il personale volontario o gli operatori delle associazioni che gestiscono l’accoglienza seguiranno gli ospiti durante il loro lavoro.

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