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I lavori che mancano

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Mismatch, così si definisce in inglese il disequilibrio tra domanda e offerta nel mondo del lavoro. Il Sole 24 Ore ha evidenziato le qualifiche professionali più richieste nei prossimi 4 anni che, a causa della scarsa offerta, rischiano di creare una domanda inevasa da parte delle aziende. Solo per il settore della moda, si prevede l’esigenza di 48.000 addetti.

Tra modellisti, disegnatori, tecnici del controllo, specialisti e-commerce, addetti alla produzione. Si tratta di figure specializzate e non del tutto sovrapponibili all’idea che oggi si ha del lavoratore tessile.
Il fabbisogno previsto non potrà tuttavia essere colmato dagli studenti che oggi frequentano le scuole tecniche. Il Biellese, nonostante il drastico ridimensionamento del suo apparato industriale, rimane ad oggi ancora uno dei pochi distretti tessili di qualità esistenti. La fiera tessile Milano Unica è presieduta storicamente da esponenti autorevoli dell’eccellenza industriale biellese, dimostrazione che le potenzialità del nostro territorio nel settore moda sono molto alte e devono essere sfruttate dal sistema scolastico locale.
Secondo l’Ocse le scuole di tecnologia post diploma (ITS Istituti Tecnici Superiori) registrano un tasso di occupazione dell’82%, analogo alle lauree magistrali (83%) e superiore a quelle triennali (73%). Nonostante la grande richiesta, tuttavia, meno del 2% degli iscritti a un corso di studi terziario sceglie un percorso di specializzazione tecnologica, a fronte dell’86% che sceglie le lauree di primo livello.
Confindustria ha quantificato il reale fabbisogno annuo di diplomati che servirebbe alle imprese in almeno 20mila unità, che corrisponde realmente al numero di diplomati usciti in dieci anni di attività degli ITS.
A livello locale, le scuole salesiane di Vigliano offrono percorsi formativi professionali, intercettando le esigenze del mercato e del territorio e integrando un vuoto del sistema scolastico statale, attraverso docenti preparati e aziende collaborative per stage e tirocini formativi.
Formare studenti brillanti non significa solo garantire la loro circolazione per il mondo, ma anche creare nuove opportunità per chi decide di immaginare il proprio futuro nel territorio in cui è nato.

Vittorio Barazzotto

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