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I defibrillatori automatici nei rifugi alpini

Le parole del consigliere regionale biellese Elena Rocchi

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Presso l’Auditorium Lanificio Sella si è tenuto un momento di condivisione dei risultati e degli obiettivi futuri del progetto “Con il cuore nei rifugi biellesi”, dedicato all’attivazione di una rete di defibrillatori automatici nei rifugi delle montagne del territorio.

I defibrillatori automatici nei rifugi alpini

“Ci tengo prima di tutto a ringraziare tutti gli attori del progetto Con il cuore nei rifugi biellesi – commenta la Consigliera regionale Elena Rocchi, Gruppo consiliare Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale -: Delegazione Biellese del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese (CNSAS), Croce Rossa della Provincia di Biella, Club Alpino Italiano di Biella, Azienda Sanitaria Locale BI, Associazione Amici dell’Ospedale di Biella e Associazione Montagna Amica con il coinvolgimento di Regione Piemonte, Comune di Biella Città Alpina e la partecipazione di ADP Pietro Micca, Guide Alpine Valli Biellesi, Mucrone Local, CASB, La Bufarola, Associazione Nazionale Alpini Biella. Il lavoro condiviso di tutti questi enti e realtà locali ha costruito un sistema fondamentale per la tutela della salute di chi vive la montagna: la cardioprotezione è un elemento salvavita, i danni dovuti all’infarto diventano irreversibili dopo soli 4 minuti, mentre dopo 8 minuti non ci sono più possibilità di recupero”.

Il commento

“La cardioprotezione nei nostri rifugi e il collegamento in rete dei dispositivi per la defibrillazione automatica con l’Ospedale di Biella – prosegue Rocchi – sono una misura salvavita che ha meritato anche il premio Sanità nell’edizione 2024 dello Smartphone d’oro di PA Social, Associazione italiana per la comunicazione e l’informazione digitale nella pubblica amministrazione, ma non soltanto: un sistema capillare di cardioprotezione rappresenta un incremento della qualità dell’offerta turistica e una testimonianza della qualità dei servizi offerti dal nostro territorio nei confronti dei turisti e alpinisti a livello nazionale e internazionale”.

“Un pensiero – conclude Rocchi – anche per tutti i gestori dei rifugi per la disponibilità dimostrata anche nella parte di progetto legata alla formazione per l’utilizzo dei dispositivi, anche se la normativa più recente non la richiede, anzi tutela il cittadino che, trovandosi nelle condizioni di dover utilizzare il DAE, non esita. Faccio anche questo appello a tutti: nel momento del bisogno, intervenite, senza timore. L’apparecchio vi guida passo-passo, la normativa vi protegge. Salvare una vita è questione, in molti casi, di attimi”.

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