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“Ho preso una multa per non aver rispettato la zona disco ma su tutto il tratto non c’è alcun cartello che la segnali”

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Trovare una multa sul parabrezza è sempre una sorpresa spiacevole, lo è ancora di più se non c’è alcun cartello che la giustifichi. È quanto accaduto a una giovane biellese giovedì pomeriggio in via Bengasi: intorno alle 17 è stata sanzionata per non aver rispettato il limite orario del parcheggio, ma nel tratto in cui aveva parcheggiato non c’era nulla che indicasse che si trattava di “zona a disco”.
«Da quando abito qui – racconta Cristina -, vale a dire da circa tre mesi, cartelli non ce ne sono mai stati su questo lato della strada. Tant’è che quando ci siamo trasferiti ho anche pensato di essere stata fortunata per i parcheggi. E non ho mai avuto problemi. L’altra sera invece, mentre salutavo il mio compagno dal balcone, ho notato il foglio sulla macchina. Quando ho scoperto che si trattava di un verbale sono letteralmente caduta dalle nuvole».
Cristina è subito scesa in strada e ha documentato fotograficamente l’assenza di cartelli indicanti la zona a disco.
«Il giorno successivo – prosegue – sono andata al comando della polizia locale, perché volevo che venisse annullata: per quanto ne so io quella non è zona a disco e non c’è alcun cartello che dica il contrario. Mi è stato detto che per i ricorsi bisogna rivolgersi al prefetto e mi hanno dato un numero fisso per parlare con un vigile. Quando ho chiamato, la persona all’altro capo della linea aveva ben presente il mio caso: era proprio l’agente che mi aveva fatto il verbale. Di fronte alle mie rimostranze, continuava a sostenere che fosse impossibile, che sicuramente non avevo visto io i cartelli, perché lì ci sono sempre stati. In effetti altre persone mi hanno poi confermato che lì in passato era zona a disco, ma posso assicurare che da almeno tre mesi non c’è nulla che la segnali».
Alla fine Cristina, nonostante la comprensibile frustrazione, ha deciso di pagare i 30 euro di multa per non rischiare di dover sborsare una somma ben superiore in caso di esito negativo del ricorso. Ma forse le sarebbe convenuto aspettare: «Due giorni dopo mi ha richiamata lo stesso vigile per scusarsi. Ha detto di essere andato sul posto a controllare e di aver verificato che effettivamente non c’era più il cartello. Mi ha spiegato che purtroppo capita che qualcuno li porti via, magari pensando di fare qualche scherzo. Nel mio caso, però, posso assicurare che il cartello non c’era da mesi. Così come non ce ne sono nel tratto di via Trento fino all’A&O, un altro che secondo loro è soggetto al disco orario».
Tutto risolto, dunque? Non proprio, rimane la questione del denaro.
«Essendo già stata pagata la multa – conclude Cristina – pare che non possa farci più nulla, ma non mi sembra giusto. Ho già parlato con il vicecomandante, è stato gentile e mi ha dato un appuntamento nei prossimi giorni per parlare della vicenda. Non è per i soldi, posso sopravvivere anche con 30 euro in meno, è una questione di principio».

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